Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Quando l’arte diventa minimal e ruba l’occhio

Fonte: Sardegna Quotidiano
22 marzo 2013

LA MOSTRA

 

AL PALAZZO DI CITTÀ

Tra i nomi di spicco dell’esposizione inaugurata ieri anche quelli dei sardi Campus e Casula. Presente al vernissage anche la curatrice, Anna Maria Montaldo

Sono uscite dai depositi blindati e per quasi un anno respireranno l’aria del Palazzo di Città. Sono le opere della Collezione d’arte Contemporanea dei musei Civici, che da ieri sera, fino al gennaio 2014, sono esposte nella mostra “Gli spazi dell’Arte. Dall’Arte Programmata al Minimalismo”, curata da Anna Maria Montaldo. È la fase due del progetto (la prima esposizione ha riguardato la Pop Art e il Concettuale) che rende protagoniste opere realizzate fra il 1963 e il 1974, acquistate dal Comune quando direttore della Galleria Comunale era Ugo Ugo. Che con la collaborazione di Aldo Passoni, allora vicedirettore dei musei Civici di Torino, lavorò alla formazione della Collezione. Temperie culturale di grande vitalità in quel periodo, fermenti che posero Cagliari vicina ai movimenti artistici contemporanei, tempi in cui all’Università insegnavano personalità come Gillo Dorfles, Corrado Maltese, Marisa Volpi. In mostra sono molti gli artisti di spicco. Nella sala che ospita le opere che percorrono le esperienze dell’Arte Cinetica e Arte Optical a rapire lo sguardo l’ipnotica spirale della “Farfalla” di Luigi Mazzarelli o il “Fleximofono”, risuonatore a molle in acciaio di Piero Fogliati. Due artisti sardi di rilievo in esposizione: Tonino Casula, con la sua “Double face”, e Giovanni Campus, con “Struttura vibrante ”. Un’opera che esprime «il movimento cinetico a seconda dello spostamento dell’occhio dello spettatore », ha detto lo stesso artista, presente al vernissage con Anna Maria Montaldo, direttore dei musei Civici, e Enrica Puggioni, assessore alla Cultura. Opere che rispondevano allora a codici innovativi della comunicazione visiva, forme semplici, elementi minimi. Come in “Superficie magnetica” di Davide Boriani, le potenzialità estetiche della polvere di ferro mossa da un’elet - trocalamita rotante. Tendenze figurative e astratte nella sezione Grafica, nella parte dedicata dell’Arte Minimal, o Minimalismo, troneggia la scultura di Giuseppe Spagnulo, “Black Power ”, ispirata al movimento, e ai gesti, degli atleti americani di colore che colpirono il mondo alle Olimpiadi del ‘68. Sorprendono “Pondus ”, i grandi volumi archittettonici di Rodolfo Aricò, i segni lineari in ferro di Santoro, “Co - struttivo” di Nicola Carrino, moduli scalari in ferro, very minimal.

Massimiliano Messina