Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Tagli e tetto di spesa «Così è bancarotta»

Fonte: Sardegna Quotidiano
22 marzo 2013

ENTI LOCALI KO

 

La battaglia degli Enti Locali contro i tagli di circa 50 milioni previsti nella manovra finanziaria regionale si incrocia con quella dell’Anci sul patto di stabilità. La musica è sempre la stessa: le risorse sono in cassa, ma a causa del patto non si possono spendere e la mannaia prevista dall’esecutivo Cappellacci non aiuta. Il patto “voluto”ri - stretto” dall’esecutivo Monti viene ribattezzato dal sindaco di Cagliari Massimo Zedda “d’instabilità”. Il motivo: «Destabilizza le istituzioni, imprese e cittadini scaricando su di loro le responsabilità », manda a dire da Roma durante l’iniziativa promossa dall’An - ci, rivelando che a Cagliari c’è un “te - soretto” da 240 milioni fermi in cassa Altra questione le tasse locali, Zedda ne conta ben sette: «Pongono lacci, i sindaci sono costretti a fare gli esattori per conto terzi». Segue appello «al nuovo Parlamento per risolvere la crisi ». Rincara la dose il suo compagno di partito, Michele Piras, coordinatore regionale dei vendoliani e neo deputato. Il patto di stabilità si trasforma «in una palese idiozia ideologica socialmente insostenibile», sbotta, «il blocco dei pagamenti rischia di mandare in bancarotta le imprese, generando altra disoccupazione». Stesso discorso anche per lo stop sugli investimenti: «Blocca un numero enorme di opere e cantieri che potrebbero far respirare l’economia». Va da sé che la battaglia promossa dall’Anci «è giusta e va sostenuta », la richiesta è al governo per modificare lo stato delle cose. Si scaglia contro la limatura sostanziosa di 50 milioni di euro programmata dalla giunta Cappellacci al fondo unico degli Enti Locali, il presidente della Provincia Carbonia-Iglesias Tore Cherchi. Che nel frattempo, in attesa di sviluppi, blocca qualsiasi impegno di spesa, anche dei servizi essenziali: «I tagli hanno un’entità imprecisata ma rilevante », spiega, «si accumulano con quelli delle manovre finanziarie nazionali ». La sforbiciata è di circa quattro milioni di euro, a cui si aggiungono altri 700 mila annunciati dalla manovra regionale: «La situazione è preoccupante », denuncia Cherchi, «si confonde la chiusura delle province con la cancellazione dei servizi». Il pericolo viene confermato anche da Antonio Saitta, a capo dell’Upi: «Sono bloccati due miliardi di euro, la modifica del patto di stabilità è urgente». Eppure c’era una proposta di legge per salvare dall’agonia gli Enti Locali: lo sostiene Federico Palomba ex deputato Idv e presentata nel maggio 2012, «prevedeva una procedura snella di certificazione del credito e di cessione "pro soluto" alle banche», per dare ossigeno agli enti allo stremo. Ma è rimasta in un cassetto come i soldi che i Comuni devono dare alle imprese.

Francesca Ortalli