Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Le due realtà più penalizzate sono le nostre»

Fonte: L'Unione Sarda
22 marzo 2013


D'Arborea e Deledda


Secondo genitori e studenti è il Deledda la scuola più penalizzata dal Piano di dimensionamento, dato che dovrà trasferire l'istruzione tecnica all'Azuni e il liceo linguistico al De Sanctis. La sede di via Sulcis resterà aperta, ma il Deledda, dicono, sarà di fatto una scatola vuota. Scontata la protesta. Gli studenti, i genitori, i docenti e il personale Ata si sono riuniti in assemblea plenaria e hanno redatto un documento che è stato poi trasmesso alla Provincia. Ecco le richieste: «Rinvio del dimensionamento all'anno scolastico 2014-15, valutazione di ipotesi alternative che non prevedano la soppressione di fatto del Deledda, modifica del Piano al fine di prevedere un accorpamento (o fusione) tra Deledda e De Sanctis con il mantenimento sia delle sedi di erogazione del servizio che degli indirizzi esistenti in ciascuna delle due scuole». Nel documento si evidenzia inoltre come il De Sanctis abbia un minor numero di iscritti rispetto al Deledda e come, a iscrizioni concluse, «tale soluzione soddisferebbe tutte le esigenze di dimensionamento, dato che la previsione per l'anno scolastico 2013-14 in caso di accorpamento è di circa 750 alunni in totale a fronte di una soglia minima di 600». Ieri mattina una delegazione del Deledda è stata ricevuta in Provincia. «La nostra disponibilità è massima», ha assicurato il presidente dell'assemblea, Roberto Pili, «valuteremo le possibilità e le modalità di intervento».
Problema inverso per l'istituto magistrale Eleonora d'Arborea che risulta invece sovradimensionato e sarà quindi smembrato per salvare una delle scuole a rischio, il De Sanctis. Il Piano di dimensionamento prevede la scomparsa dell'indirizzo economico-sociale della scuola di via Carboni Boy che passerà al De Sanctis attraverso la cessione di 14 classi e la perdita della succursale di via San Salvatore da Civita. Inevitabili le proteste. «Il collegio dei docenti dell'Eleonora d'Arborea», afferma il capogruppo dell'Idv in Consiglio provinciale, Omar Zaher, «ha espresso la propria contrarietà a un Piano che nel caso specifico non rispetta le linee guida regionali, penalizza il diritto all'istruzione e scorpora indirizzi per annetterli a istituti in sofferenza con lo spostamento incrociato di studenti. Urge una rettifica».
Paolo Loche


Smembramento per la Manno-Cima-Conservatorio?
I genitori in assemblea:
le istituzioni ci ascoltino
Smembramento in vista per la scuola secondaria di 1° grado “Manno-Cima-Conservatorio”.
I genitori si sono riuniti in assemblea in piazza Porrino ed è sorto un comitato di protesta. Le famiglie chiedono continuità didattica e lanciano un appello al Comune (competente per le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di 1° grado) e alla Regione. In un documento, il Collegio dei docenti definisce «irrazionale» il distaccamento della sede Cima dalla Manno e l'accorpamento alla Foscolo in cambio del plesso di via Piceno (dell'Istituto comprensivo Spano De Amicis). «Non si è tenuto conto del percorso educativo e didattico fatto finora assegnando la sede Cima (116 alunni) a un'altra autonomia scolastica in cambio del plesso di via Piceno che ha lo stesso numero di iscritti ma con il quale non ci sono mai stati rapporti di collaborazione continuativa». Ad esempio progetti in rete. «La scuola “Manno-Cima-Conservatorio” è in crescita sia dal punto di vista quantitativo (numero degli iscritti passati da 22 a 26 classi in 3 anni) che qualitativo (validità dell'offerta formativa e risultati di eccellenza conseguiti).
Quindi in controtendenza rispetto al progressivo e allarmante decremento delle iscrizioni in città, soprattutto nelle scuole secondarie di primo grado». Perplessità anche sul trasferimento del plesso di Sant'Alenixedda (che attualmente ospita la primaria della Direzione didattica Santa Caterina) al XVII Circolo di via Castiglione. (p.l.)


La dirigente del Linguistico: i genitori stiano tranquilli
Dal De Sanctis un invito:
venite a visitare l'istituto
«Noi siamo d'accordo con il Piano di dimensionamento della Provincia ma possiamo anche stare da soli. Siamo in grado di garantire una buona qualità dell'istruzione, tutelare i nostri alunni e l'organico del personale docente e Ata» .
Questa la posizione del liceo linguistico e delle scienze umane “De Sanctis”, espressa in una lettera a firma della dirigente Rosa Maria Manca e condivisa da tutte le componenti della comunità scolastica. «Vorremmo tranquillizzare i genitori degli studenti dei due istituti coinvolti (Deledda e Eleonora d'Arborea) invitandoli a venire nel nostro istituto per conoscere le nostre strutture, il corpo docente e tutto il personale». In base al Piano di dimensionamento, il De Sanctis acquisirà il liceo linguistico del Deledda e anche 14 classi dell'indirizzo economico-sociale dell'Eleonora d'Arborea. «Ci dispiace», prosegue la nota della scuola di via Cornalias, «che l'istituto Deledda debba scomparire, peraltro solo nominalmente, a seguito del riassetto delle istituzioni scolastiche.
Ma del resto è la naturale confluenza degli indirizzi che non può prevedere la presenza di un indirizzo liceale in un istituto tecnico e meno che mai un liceo che abbia al suo interno un indirizzo tecnico». Per quanto riguarda le preoccupazioni dei ragazzi del Deledda e del D'Arborea di cambiare sede, «ciò non avverrà in quanto nelle dichiarazioni dell'assessore Mele è ribadito il diritto degli studenti a continuare a frequentare nelle loro sedi». (p.l.)