Cagliari
21 Marzo 2013 ore 09:46
I retroscena degli incontri tra Regione e Comune e lo stop della pratica da 37 milioni “nelle sfere decisionali”. Lo scontro tra istituzioni dietro il blocco del master plan, l’assessore Gabor Pinna: “Criminale perdere i fondi a disposizione"
Andrea Deidda
Sette anni fa i milioni dalla Regione per la riqualificazione del quartiere Sant’Elia, oggi il Comune ancora costretto a battere i pugni per chiedere che i fondi vengano utilizzati. A sollevare il problema in Consiglio comunale è la consigliera di Sel, Marisa Depau, con un’interrogazione all’assessore al Patrimonio, Gabor Pinna, che a sua volta svela le trattative in piedi con Regione e Area (Azienda Regionale per l’Edilizia Abitativa): “Tra gli uffici l’interlocuzione va avanti, il rapporto si ferma al momento di decidere”.
Per capire le sue parole bisogna partire da aprile 2012 quando, come afferma Pinna in aula, c’è un primo incontro tra Comune(presente anche l’assessore Frau) e assessorato regionale ai Lavori Pubblici per cercare di venire a capo di una serie di questione irrisolte da anni. Cinque in particolare, tra le quali “un credito da 5,6 milioni” vantato dal Comune nei confronti di Area, viceversa il pagamento di diversi canoni da parte del Comune e la questione riguardante la 80 alloggi popolari in via Avogadro nel cuore del Cep. Allora “si giunse alla decisione di formare due equipe di tecnici incaricati di trovare un accordo, successivamente a luglio ci fu un nuovo vertice con Area nel quale prefissammo di procedere entro l’anno all’appalto, dopodichè stranamente calò il silenzio”. Così a settembre un nuovo incontro, chiesto dall’amministrazione comunale: “Precisammo che il Comune non aveva intenzione di rivendicare nessuna somma di denaro e dicemmo di includere i 5,6 milioni nei lavori. Risposero che ci avrebbero fatto sapere”.
Poi però scoppia il caso via Cinquini: il sindaco Zedda con un’ordinanza e una lettera al Prefetto intima ad Area di mettere in sicurezza l’ex circoscrizione ai piedi del colle San Michele, covo di droga e degrado. L’assessore in Consiglio comunale non nomina a caso la vicenda, che forse potrebbe essersi rivelata una scortesia istituzionale fatale in rapporti per niente idilliaci. Sta di fatto che dopo l’episodio di novembre è la volta di un tavolo in Prefettura dove si parla anche di Sant’Elia: “Durante l’incontro con il prefetto Giuffrida dissi testualmente che sarebbe stato ‘criminale’ perdere i 37 milioni a disposizione. Noi non intendiamo lasciare nulla di intentato - continua Pinna - se per qualche motivo l’accordo non va bene ce lo dicano. E’ fin troppo chiaro che il rapporto si blocca quando arriva alle sfere decisionali”. Insoddisfatta della risposta Depau: “A noi non deve interessarci il blocco dei fondi a livello politico, la riqualificazione deve avere inizio ce lo chiede la gente”.