Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Porto canale, traffici in crescita oltre le attese

Fonte: La Nuova Sardegna
17 novembre 2008

SABATO, 15 NOVEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari

Il bilancio è positivo malgrado la crisi economica condizioni i mercati mondiali



Dieci per cento in più a ottobre, per il 2009 sono 880 le navi in arrivo a Macchiareddu



Becce: «Assunzioni? Sì, ma con realismo e in base allo sviluppo» In arrivo nuovi partner?

CAGLIARI. Il porto canale va, persino oltre le attese: il volume di traffici registrato da Cict a ottobre è stato di 65 mila teus, il dieci per cento in più di quanto programmato alla firma dell’accordo con la grande alleanza degli operatori internazionali. Avanti di questo passo e nei dodici mesi il terminal di Macchiareddu avrà superato la soglia prevista di 800 navi per toccare quota 880. Il dato indica un flusso medio di tre navi al giorno che riporta l’attività dell’hub marittimo di Cagliari ai livelli-picco del trimestre gennaio-marzo 2007 e anche un po’ al di sopra.
E’ Alessandro Becce, l’amministratore delegato della società concessionaria, a fare i conti di fine anno. Sono i primi ufficiali dopo l’uscita dell’operatore Maersk dalla compagine societaria e l’ingresso della capofila Hapag con le cinque compagnie armatoriali - i giapponesi di Nyk, i tedeschi di Hamburg sud, i coreani di Senator Line, i malesi di Misk e Ocl del gruppo Tung di Hong Kong - destinate a mettere la Sardegna al centro del mercato mondiale del transhipment. Sono conti incoraggianti in una fase di crisi economica mondiale, comunque la testimonianza tangibile che stavolta la capogruppo Contship Italia sembra aver trovato i compagni di viaggio giusti per dare respiro al porto industriale della città: «C’è un impegno preciso da parte delle compagnie e questo impegno è stato rispettato in pieno - conferma Becce - tant’è che i numeri ci mettono per ora al di sopra delle previsioni. Per il 2009 l’obbiettivo fissato è di 800 mila teus, direi che stiamo andando benissimo». Per avere una conferma basta dare un’occhiata ai piazzali di Macchiareddu: sono ingombri di container e le sette gru lavorano a ritmo costante. Finalmente il porto ha assunto l’aspetto di un porto, dopo un 2008 da dimenticare che aveva trasformato le banchine in un deserto. I tempi della cassa integrazione, conclusa al primo di ottobre, sembrano già lontanissimi per gli operatori dello scalo: «I duecento dipendenti Cict sono tornati tutti al lavoro, ma va detto che di questi una quarantina non aveva mai smesso perchè avevano accettato di trasferirsi temporaneamente in altri porti gestiti da Contship - spiega ancora Becce - poi c’erano i venticinque-trenta che ruotavano a Macchiareddu per tenere il porto in condizioni di operatività. Ora comunque sono tutti qui e le prospettive sono incoraggianti». C’è anche una lista d’attesa affollata, da cui la società concessionaria del porto dovrebbe attingere per rimpolpare l’organico dei gruisti: trentatrè operatori sono impegnati nei corsi di formazione, una parte dovrebbe essere selezionata e assorbita in Cict già nei prossimi mesi. Sempre che il trend dei volumi di traffico si confermi positivo: «Stiamo programmando l’attività in termini realistici - avverte l’amministratore delegato di Cict - anche nell’interesse di chi lavora con noi. C’è una crisi in atto sui mercati di tutto il mondo, finora l’onda lunga non è arrivata fino a noi, ma dobbiamo ragionevolmente pensare che le conseguenze finiscano per coinvolgere il mercato del transhipment, quindi bisogna valutare con attenzione e prudenza ogni passo. Questo ragionamento vale anche per l’occupazione». Quindi le assunzioni andranno di pari passo con l’aumento dei traffici, mentre le strutture e i mezzi del porto garantiscono già oggi un margine di crescita interessante: «Abbiamo sette gru, con una capacità di movimentazione che arriva a un milione e trecentomila teus l’anno». Quindi abbastanza per coprire un nuovo balzo in avanti nel volume dei traffici, che però nelle contingenze economiche mondiali previste per l’inverno è tutt’altro che probabile. Contship potrebbe comunque riservare altre sorprese positive per Cagliari: il sondaggio del mercato non si è mai interrotto, alle sei compagnie che hanno sottoscritto il patto quinquennale per 800 mila teus l’anno potrebbero aggiungersene altre, spinte dalla centralità dello scalo sardo e da una situazione nel Mediterraneo che mette Cagliari in una posizione per certi versi privilegiata: piazzali vasti, distanze dalle destinazioni favorevoli, collegamenti ad oggi garantiti con 83 porti nel resto del mondo. Come dire prospettive reali, che seguono un periodo nerissimo: «Possiamo soltanto dire che Cagliari sta lavorando bene - taglia corto Becce - e che ogni possibilità futura verrà valutata con grande cautela, in un momento sicuramente delicato per il mercato». Arriva anche una conferma autorevole, quella del segretario generale della Cgil di Cagliari Enzo Costa: «Il sindacato sta monitorando con attenzione l’attività del porto industriale e fino ad oggi possiamo dire con tranquillità che Contship ha pienamente rispettato gli accordi. Le navi arrivano, gli operatori sono tornati tutti al lavoro ed esistono ragionevoli prospettive perchè si possa pensare a un aumento dell’organico nel 2009».