Manifestazione di alcuni cittadini ieri davanti a palazzo Bacaredda
Si sono dati appuntamento all'ingresso di Palazzo Bacaredda, una trentina in tutto, un'iniziativa spontanea, per manifestare il loro dissenso contro «l'intollerabile abbandono» in cui versa il litorale. Lo raccontano e lo documentano. Appeso al muro c'è uno striscione: «Degrado al Poetto, Comuni assenti». Ai lati una sfilza di cartelloni: “basta cataste e rifiuti”, “quando alla logica della cura si preferiscono i profitti, ecco i risultati”. Sotto un dettagliato reportage fotografico che immortala la spiaggia.
«Sembra ormai terra di nessuno», polemizza Francesca Putzolu, membro del comitato Amici del Poetto. «Lo stato di abbandono è sotto gli occhi di tutti», accusa Francesco Loi. «Non si può più sopportare una cosa del genere. Il Poetto è un bene comune, non deve essere commercializzato né svenduto», aggiunge la Putzolu. «È un biglietto da visita per la nostra città che mortifica i suoi abitanti e non rende credibili le politiche di sviluppo turistico e di rilancio del litorale». In mano ha un foglio con «le richieste urgenti all'amministrazione». Dieci punti, precisi e dettagliati: «Chiediamo l'eliminazione di tutti i rifiuti, una costante vigilanza della manutenzione e della pulizia», spiega Pinella Depau. E poi «sanzioni per chi sporca, vincoli per le concessioni del suolo pubblico», aggiunge Andrea Olla. E ancora: «Sia rispettato il diritto dei cittadini a fruire della spiaggia tutto l'anno, ci sia la risoluzione di annose questioni come la Bussola e il vecchio ospedale Marino», aggiunge Roberto Copparoni. Durante la protesta all'ingresso di via Roma, una delegazione ha incontrato l'assessore ai Servizi Tecnologici Pierluigi Leo, impegnato nella seduta del Consiglio, che ha garantito un intervento a breve scadenza.
Sa. Ma.