LA MOSTRA
L’arte calligrafica araba è la chiave che apre all’imma - ginario gli infiniti orizzonti della sensibilità artistica dei mondi dell’islam. Le linee ascendenti che s’intrecciano con quelle orizzontali consentono una stilizzazione dei caratteri e una geometrizzazione degli spazi che fanno dell’astrazione una sintesi di parole e idee, di scrittura e immagine. Tutto questo, e tanto altro, è “Khatt ”, l’esposizione di arte calligrafica araba di Giulia Croci e Nilufar Reza, realizzata n collaborazione con il dipartimento di filologia, letteratura e linguistica dell’Università, che inaugura domani alle 18 nelle nelle sale della Corona del Centro comunale d’arte e cultura “Il Ghetto”. La calligrafia araba non si riferisce solamente alla grafia della lingua araba, ma anche a quella di altre lingue che adottarono l’alfabeto arabo come il turco (prima della riforma di Ataturk) o il persiano. Nel corso dei secoli, popolazioni che si servivano di altri idiomi, dall’Andalusia fino all’Indo - nesia, utilizzarono questo alfabeto e ne influenzarono l’evoluzione. La calligrafia è uno dei pilastri delle arti arabo-islamiche, che si ritrova non solo nelle arti pittoriche ma anche in quelle manuali (lampade, piatti, etc.) e architettoniche. Qualche volta quest ’arte celebra un messaggio religioso (versetti coranici), ma è ugualmente usata per l’espressione di proverbi, poesie o come elemento puramente decorativo con ripetizione di motivi. Nel corso dei secoli, diversi contesti storici e geografici originarono stili differenti e sviluppi paralleli. Per raccontare come la bellezza custodita negli antichi segni parli i linguaggi dell’arte contemporanea, due artiste - Giulia Giorgi e Nilufar Reza - saranno ospiti del Ghetto sino al 14 aprile, con un allestimento che trova spazio nelle sale interne al percorso della mostra Piranesi ritrovato. Si tratta di tele e miniature che nascono da una rivisitazione degli stili classici della scuola calligrafica araba e persiana. Giulia Giorgi espone 15 tele esemplificative della sua ricerca artistica sia in stile classico che negli adattamenti moderni. Nilufar Reza presenta invece cinque miniature che raccontano la percezione moderna dell’antica arte iconografico-miniaturistica persiana. In passato i calligrafi ebbero un ruolo molto importante all’interno della società. Le tecniche calligrafiche raggiunsero un tale livello che era praticamente impossibile copiare il loro lavoro senza una lunga ed adeguata formazione. I calligrafi erano uno dei pilastri del potere ed ebbero una fondamentale importanza nella diffusione delle idee e nel simboleggiare e personificare il potere. Con lo sviluppo delle nuove tecnologie di comunicazione i calligrafi persero il loro ruolo specifico nella società, ma nonostante ciò quest’arte non perse la sua forza e continuò a svilupparsi sul fronte più puramente artistico. F. M.