Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Cabras rivela i progetti di Zedda manovra di avvicinamento al Pd

Fonte: Sardegna Quotidiano
20 marzo 2013

LAVORI IN CORSO

 

di Marcello Zasso marcello. zasso@ sardegnaquotidiano. it

 Un caffè in un bar del centro. Non è una località segreta quella che Massimo Zedda e Antonello Cabras hanno scelto per incontrarsi. L’ex presidente della Regione e il sindaco di Cagliari non hanno di certo parlato del clima variabile di marzo o dei rapporti tra Argentina e Inghilterra per le Malvinas-Falklands. I rapporti tra il Pd e il primo cittadino e i suoi problemi con la giunta sono stati alcuni degli argomenti trattati. Ma anche i rapporti tra il sindaco e il partito democratico, che sarebbero sempre più stretti. Ufficialmente hanno solo bevuto insieme un caffè, ma da via Emilia arrivano ulteriori dettagli. Il sindaco starebbe prendendo in considerazione la possibilità di entrare nella squadra democratica. A raccontarlo ad alcuni esponenti democratici è stato proprio l’ex senatore, durante un vertice che lunedì sera ha preceduto la direzione cittadina. L’ex rivale alle Primarie (di area bersaniana, ben lontano da Zedda e dai suoi buoni rapporti con Renzi) si è ritrovato il compito di mediare tra il sindaco di Sel e il più potente partito in Comune. Che la soddisfazione per la giunta non sia piena e qualche ritocco sia imminente viene ormai dato per scontato, e questa è una delle altre questioni di cui avrebbero discusso Zedda e Cabras.

I RAPPORTI TRA I DUE PARTITI Dalla nascita del 2009 Sel ha raggiunto i massimi risultati nel 2011 quando Zedda e Pisapia hanno battuto prima il Pd alle primarie poi il Pdl alle amministrative. Per diventare sindaco di Cagliari Massimo Zedda aveva sconfitto proprio Antonello Cabras, ma ora è tutto diverso perché i loro partiti non sono mai stati vicini. Dalla partecipazione di Nichi Vendola alle primarie del progetto “Italia bene comune” le distanze tra Sel e Pd si sono ridotte. Ma ora il partito di Vendola non ha il peso che sperava. Il risultato delle elezioni di poche settimane fa non è stato un trionfo per il partito che entra per la prima volta in Parlamento con il 3,20% dei voti alla Camera (37 deputati, tra i quali il segretario regionale Michele Piras) e il 2,97% al Senato (tra i 7 senatori anche Luciano Uras). E mentre i due principali esponenti sardi del partito del sindaco sono volati a Roma, il segretario nazionale sta valutando che strada prendere. Perché dopo l’assegnazione della presidenza della Camera a Laura Boldrini non ha più molto potere contrattuale con i vicini di banco del Pd. Tra le ipotesi prese in considerazione da Vendola anche quella di una formale confluenza nei democratici, ma la prima decisione del dopo voto è stata quella di entrare nel Partito socialista europeo. Al Parlamento europeo il Pse ha dato vita al supergruppo “Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici ” a cui aderisce anche il Pd. Le strade tra le principali formazioni del centrosinistra si stanno insomma avvicinando. «Per noi c’è uno spazio politico reale, non per la nostra sopravvivenza, ma spero per la nostra dissoluzione in un soggetto che sia la casa dei progressisti del futuro e dobbiamo vivere questo spazio come un fatto costruttivo», ha detto Vendola nei giorni scorsi alla direzione nazionale del partito. L’analisi del voto è chiara: in questa fase, numeri alla mano, Sel non ha un grande peso. E anche a Cagliari gli steccati tra i due partiti sembrano ora più bassi. LA

VERSIONE DI CABRAS Antonello Cabras ha preso un caffè con Massimo Zedda, ma ai suoi fedelissimi ha raccontato di aver parlato col sindaco delle difficoltà che sta riscontrando in questo momento alla guida della città. Il partito democratico sta spronando Zedda e al la direzione cittadina del Pd il capogruppo in Comune Davide Carta ha ribadito la necessità di un percorso condiviso per raggiungere gli obiettivi prima della fine della consiliatura. Una lamentela che arriva da via Emilia è che tra i tecnici presenti nella giunta comunale non ci sia la giusta visione politica degli interventi. Perchè se si prende una strada, si deve sapere anche se e quando si arriverà a destinazione. In mezzo alle cesoie del governo nazionale Zedda si è dovuto barcamenare per schivare i tagli e far sopravvivere la città. Da subito ha adottato una politica incentrata sui risparmi e sul cercare di evitare che i tagli andassero a colpire i servizi più essenziali per i cittadini. Ma le grandi partite sono tutte aperte e le Regionali sono alle porte. Così come non sono lontane le prossime elezioni per il Comune, tutti motivi che portano il Pd a pressare il sindaco. E non avrà grandi speranze il centrosinistra se ci arriverà col Poetto senza chioschi e sommerso dai cantieri, l’Anfiteatro chiuso come il Sant’Elia, col Cagliari magari costretto a giocare all’Ossi - geno a porte chiuse. Se almeno alcune di queste patate bollenti ereditate dai predecessori saranno invece cucinate a dovere, ben diverso sarà il consenso per i partiti e l’affezione dei cittadini. Da qui la possibilità per Massimo Zedda di avere al suo fianco la corazzata del Pd, col suo peso in tutte le istituzioni, da Palazzo Bacaredda fino a Palazzo Madama.