Cagliari
18 Marzo 2013 ore 21:06
Alla direzione politica cittadina il capogruppo in consiglio comunale Carta chiede al primo cittadino di migliorare i rapporti con le altre istituzioni (Regione, ma anche Provincia e Authority) e tre deleghe: casa, lavoro e università
Andrea Deidda
Il tempo dell'indecisione è finito, adesso bisogna risolvere i problemi. Da via Emilia suona più di un campanello d'allarme alla Giunta di centrosinistra che guida Cagliari e in primis al sindaco Zedda: stallo, mancanza di collegialità nelle decisioni e un muro contro muro con la Regione che non porta da nessuna parte. Queste alcune fra le critiche espresse durante la riunione della direzione cittadina del Pd. “E’ necessaria una riflessione non più rinviabile - spiega il segretario Yuri Marcialis - dopo una prima fase positiva, l'amministrazione sembra attraversare un periodo di stallo caratterizzato dalla mancanza di collegialità. A questo si somma un crescente disagio sociale soprattutto nelle periferie. Serve una nuova agenda politica”.
D’accordo il capogruppo in Consiglio comunale, Davide Carta, che traccia la linea da seguire: “Ci vuole un cambio di passo. La squadra di governo deve essere più unita e pronta a dare risposte definitive ai problemi dei cittadini. Serve un nuovo patto con obbligazioni reciproche tra noi e il sindaco”.
Le parole d’ordine sono quelle che si sentono da tempo e non solo, oltre alla richiesta di maggiore ascolto si chiede di “ricostruire una visione della città” e ristabilire il rapporto con le altre istituzioni: “Non c'è dialogo con la Regione e manca anche con la Provincia, l'Autorità portuale e con l'aeroporto”. Carta entra nel merito: “Il Bilancio dovrà guardare alle priorità da perseguire, prima di tutto un cambiamento nella situazione delle periferie urbane. Il tema della casa è decisivo, così come le politiche per favorire il lavoro”.
Su questi punti la Giunta deve lavorare: “E’ possibile rivedere le deleghe nei singoli assessorati in base alle priorità, senza crearne altri. La casa può essere una delega, così come il lavoro e l'università”. Occhi puntati sulle Politiche Sociali dove “l’infanzia e l’adolescenza sono due settori totalmente esclusi” e sulla partita dei rifiuti: “la nuova gara d’appalto è fondamentale”.
Interviene anche Giampaolo Diana, capogruppo in Consiglio regionale, che senza mezzi termini chiede che il Pd giudichi l’operato di Zedda: “Il partito deve esprimere un giudizio in autonomia sulla qualità del governo della città. Se non lo facciamo noi lo esprimeranno i cittadini e sarà difficile da correggere”.
Bordate infine dalla municipalità di Pirri: “Non ci siamo, Zedda si muove male e si dimentica che è il sindaco non il padrone della città - attacca Antonello Mascia - la municipalità è in attesa di deleghe che non arrivano e il ruolo del presidente è mortificato”.
Critiche al primo cittadino anche da Rossomori. L'accusa è di aver preferito un "solismo delle decisioni" al dialogo, ma si evidenzia anche la cattiva gestione delle problematiche comunali di più ampio rilievo.
"L’amministrazione comunale - ha continuato Melis - sembra affogare nel quotidiano e si muove con il passo pesante della burocrazia e della lentezza. Tuvixeddu, Anfiteatro, stadio Sant’Elia, Ente lirico, Baretti del Poetto e Pul, ricciai, mercati rionali, sedi delle associazioni, dimensionamento scolastico, edilizia privata e Puc, gestione dei rifiuti e altro ancora, da argomenti di battaglia si stanno via via trasformando nel pantano di questa amministrazione. L’impressione è che questi temi, anziché essere governati secondo una visione precisa, stiano trascinando il sindaco e la giunta, come se vi fosse un punto di caduta immodificabile".
Per Melis la strada maestra non sembra comunque essere quella indicata dal Pd; si propone invece "maggior apertura della proposta e dell’azione di governo; nonchè il coinvolgimento di tutti i partiti che sostengono il Sindaco e la Giunta. Ha poco - ha concluso Melis - senso il primato della decisione se poi il risultato è il conflitto, il contenzioso e lo smarrimento politico".
Sel in consiglio comunale difende il primo cittadino, “rivendica con orgoglio il lavoro fatto, fino a questo momento, dall’amministrazione di centrosinistra nella città di Cagliari. Non dimenticando”, spiega in un comunicato il capogruppo in aula Sergio Mascia, “che purtroppo l’attività politica è stata pesantemente condizionata dalla crisi che ha drammaticamente travolto il nostro Paese. Per questo non possiamo che apprezzare il fatto che si sia riusciti a imprimere una svolta in molti rami dell’Amministrazione, la quale ha saputo darsi quelle regole che fin ora sono mancate”.
Mascia fa riferimento alle politiche sociali, con la devastante crisi che “ha reso davvero difficile” la continuazione di attività “già molto gravose” nell’ordinario. Tuttavia “nonostante i tragici tagli agli enti locali l’assessorato ha saputo mantenere i servizi alle cittadine e ai cittadini di Cagliari, impegno mantenuto dall’assessora tenendo assieme partecipazione e trasparenza pur in un ambiente appesantito da prassi politiche superate. Per il futuro”, ha concluso Mascia, “Sel intende avviare un’ulteriore rilancio dell’azione di governo della città in particolar modo nel campo delle politiche abitative, della gestione del patrimonio comunale (verrà proposta la presentazione di un regolamento per l’uso degli spazi da destinare ad associazioni e ad altri soggetti) e dell’ecologia”.