Edilizia
VIA SAURO Castrignano, dirigente all’Urbanistica: «Lavoriamo e tanto, ma i condoni e il piano Casa creano una mole immensa. Serve adeguare il Puc al Ppr e un’infrastruttura tecnologica»
L’idea di “pratica” è una scartoffia polverosa. Sulla scrivania degli uffici dell’Edilizia di Cagliari si immaginano piloni egiziani di carte. Si parla di otto mila, dieci mila, trenta. Difficile pure contarle. Il dirigente, ingegner Riccardo Castrignano da un anno e mezzo cerca di liberarsene e fa da spugna ai malumori di chi ha visto più che dimezzati i permessi di costruire abitazioni. I volumi concessi tra il 2007 e 2010 sono diminuti del 31,5 per cento nella sola provincia di Cagliari. Nell’Isola da 10.805 permessi si è passato a 4275. In città stesse note dolenti. Le imprese aspettano furiose. Sappiamo che stanno vivendo un periodo difficile, avrei voglia di tornare a casa con qualche soddisfazione o obiettivo raggiunto. Sono arrivato da un anno e mezzo e ho scoperchiato il Vaso di Pandora. In tutto, pratiche vecchie dal? Dal 1985, un condono. Non è che l’am - ministrazione comunale risponda tardi alle richeste perché non lavora, danno tutti il massimo. Dal lunedì al giovedì tra Edilizia e Urbanistica incontriamo circa 150 persone al giorno. I motivi di tempi così lunghi? L’organico dei servizi tecnici è insofferente. Le norme prevedono tempi stringenti ma non esistono risorse per seguirle. Bisognerebbe rivederle perché non sono chiare, e mettere su un tavolo con gli ordini professionali per discutere delle pratiche più diffuse. I tecnici hanno problemi nella interpretazione della normativa. Condoni e Piano Casa? Sono esempi di tempi lunghissimi, e anche la causa di essi. L’iter straordinario è un iter ordinario, ci vuole tempo e le richieste sono tante. Per questo stiamo aspettando un ufficio apposito per velocizzare i tempi. Per ora siamo in ritardo di tre mesi. Il problema è sempre lo stesso. Non ci sono le risorse, neanche quelle per un ufficio del pubblico che faccia consulenza. Risparmieremmo molto tempo, i privati hanno bisogno di risposte, sono soprattutto loro che si rivolgono a noi. Servono gli stessi tempi per varianti essenziali e non essenziali? Dal punto di vista tecnico esistono le varianti e basta, e le impone una legge Urbanistica Regionale dell’89. Quindi per tutte le varianti l’iter è lo stesso. Consiglio comunale, il tempo per le osservazioni, e di nuovo consiglio comunale. Chi sta peggio? Gli imprenditori che attendono i permessi nell’urbanistica. Il piano urbanistico deve essere più flessibile. Per intervenire in una zona come quella di Viale Elmas serve un piano attuativo e non uno spezzatino urbanistico, dobbiamo quindi dare linee guida nel Puc per garantire inteventi mirati e limitare le lungaggini. Soluzioni? Serve una legislazione chiara e finalizzata a obiettivi di qualità. Bisogna aggiornare il regolamento per l’edilizia. Il Puc va adeguato al Ppr. Per vederlo nella sua interezza ci vorrebbero dieci anni, ma almeno per ampie aree è indispensabile. Il Piano paesaggistico del centro storico deve finire il suo iter. Servono servizi che garantiscano un personale qualificato e aggiornato. Ma soprattutto un’infrastruttura tecnologica che sia all’altezza di sbloccare la burocrazia e ottimizzi i processi. Per questo c’è una gara d’appalto, sarebbe già un ottimo passo. Virginia Saba
PROGETTO
PUÒ VELOCIZZARE I TEMPI MA IL BANDO PER ORA È SOSPESO
Un progetto per velocizzare i tempi dell’edilizia privata. O meglio “Evoluzione organizzativa dei servizi di edilizia privata e pianificazione territoriale del comune di Cagliari”, una piattaforma informatica che permetta di velocizzare lo smaltimento delle pratiche dell’edilizia privata. La gara di appalto è stata presentata dall’ingegner Castrignano e disposta lo scorso 21 divembre 2012. A fine anno sono stati fissati i termini per la partecipazione alla seduta di gara per il 18 e 20 marzo. Ma per ora tutto è bloccato, a causa di “alcuni aspetti progettuali da approfondire”. Il tempo di stop è di 45 giorni. Prima dell’estate si spera in buone nuove.
IN SARDEGNA
PERMESSI NEGATI CONCESSO IL -65,3% DI CUBATURE
In Sardegna i permessi relativi al numero di abitazioni degli anni 2009 e 2010 sono diminuiti del 33,8 e 23,5 per cento. Tra il 2007 e il 2010 c’è stata una caduta del 65,3 per cento dei permessi di volumi concessi, il valore più basso degli ultimi quindici anni. A livello nazionale il calo è iniziato un anno prima e in cinque anni (2006-2010) i volumi concessi si sononridotti del -54%. Restando in Sardegna la percentuale la contrazione dei permessi coinvolge tutte le province ma con livelli di intensità differenti. La maggiore si è registrata nella provincia di Nuoro (-34.4%) e Cagliari e Sassari subito dopo con un -31.