Proteste per i rincari di Area
«Sono numerosi in città i casi di “morosità involontaria” perché il Comune e l'Agenzia regionale per l'edilizia abitativa (Area) sono in ritardo nell'adeguamento dei canoni di locazione». A denunciarlo è il Sunia, sindacato che riunisce gli assegnatari degli alloggi popolari di proprietà del Comune e di Area. «Non sono più tollerabili», recita una nota, «i ritardi nel fissare i giusti canoni».
Nei giorni scorsi sarebbero state recapitate numerose lettere di messa in mora e diffida agli inquilini degli alloggi di edilizia agevolata. «Appartamenti in teoria destinati all'emergenza casa», sostiene il Sunia, «invece affittati a prezzi superiori a quelli di mercato». Il risultato è che gli assegnatari non riescono a pagare il canone, diventando «morosi contro la loro volontà» e rischiando di finire per strada. «I casi più gravi», rende noto il sindacato, «si registrano in via Malfidano, via della Pineta e via Corsica». Una ventina le famiglie coinvolte. «Le diffide inviate rappresentano un gesto arrogante nei confronti di famiglie che versano in precarie condizioni economiche. Nei loro confronti si continua ad applicare un canone non corrispondente alle modalità stabilite dalla legge».
Il problema si trascina da tempo e il Sunia vuole mettere alle strette Comune e Area. «In passato ci sono stati impegni formali da parte di Regione e Comune ma le promesse fatte sono rimate tali». Disattese. «Nel frattempo ci sono famiglie che faticano a mettere insieme il pranzo con la cena». In un momento di forte crisi economica e di disagio sociale sempre più accentuato, «la politica dev'essere capace di ridurre al minimo le sofferenze e le forme di emarginazione presenti sul territorio». La situazione è definita «insostenibile» dal Sunia, da qui la decisione di appellarsi al Prefetto. «Gli chiediamo di farsi promotore di un tavolo di concertazione tra le parti interessate per trovare una soluzione che dia risposte efficaci al problema prima che la tensione sociale e la disperazione possano sfociare in gesti estremi».
Il sindacato degli inquilini chiede a gran voce l'effettiva applicazione dei principi fondamentali della Carta costituzionale. «Il diritto alla casa dovrebbe essere tra i primi a essere garantito. Tutti dovrebbero avere un tetto sotto il quale poter dormire». (p.l.)