Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Baretti, arrivano i sigilli? Un piano per il Poetto

Fonte: La Nuova Sardegna
19 marzo 2013

 

Risolta dalla Procura la questione dei chioschi-bar, si apre una fase nuova per una spiaggia che deve diventare la passeggiata a mare dei cagliaritani



CAGLIARI. Dopo una lunga serie di settimane decisive, quella che si apre oggi sarà davvero la settimana decisiva per la sorte dei baretti del Poetto. L’apertura di una nuova inchiesta giudiziaria con quindici indagati sembra aver messo fine all’illusione che dopo anni di gestione abusiva della spiaggia si potesse andare avanti sulla strada dell’illegalità. L’amministrazione Zedda ha tenuto la barra dritta sino in fondo, chi ha voluto dare retta all’incredibile baraonda di ipotesi di soluzione, leggi e leggine prossime venture, pagherà con una nuova serie di imputazioni e con la perdita della concessione demaniale. Il dubbio ormai è uno solo e sarà il pm Gaetano Porcu a scioglierlo forse già questa mattina: sequestro giudiziario o no, per i chioschi che dovevano essere demoliti e che sono rimasti in piedi? Quale che sia la decisione del magistrato - che andrebbe comunque alla valutazione del gip - le prospettive per il litorale cagliaritano non cambierebbero: lontanissimo il varo del piano di utilizzo del litorale (pul) e inapplicabile qualsiasi norma salva-baretti dell’ultima ora, è molto difficile che le attività di ristoro possano essere riaperte in tempo per l’estate. A tornare di attualità è invece il piano di riordino del Poetto, realizzato solo il parte dalla Provincia con il disastroso ripascimento e con la costruzione della nuova litoranea interna. Quel piano prevedeva l’eliminazione della vecchia strada, quella che fiancheggia la spiaggia. La carreggiata in asfalto doveva essere sostituita con uno sterrato erboso e i baretti, secondo quel progetto, arretrati di una decina di metri. Sarebbe rimasta soltanto una stretta pista per i mezzi di soccorso e lungo la spiaggia la Provincia avrebbe dovuto installare un binario per i tram di ultima generazione, che avrebbero collegato le fermate del Poetto al parcheggio del Sant’Elia. Niente più automobili e finalmente una lunghissima passeggiata a mare. Abbandonato quel progetto, il Poetto è diventato un terrificante groviglio di strade e piste da jogging, dove l’eterno conflitto tra Cagliari e Quartu ha prodotto persino sistemi di illuminazione diversi, muretti di pietra e cemento, infine l’orribile arena inutilizzata da anni. La deregulation giudiziaria su baretti e chioschi dei ricci, arrivata ormai alla fase finale, potrebbe essere l’occasione giusta per ridare ordine al compendio del Poetto, riportandolo alle origini.

Il sindaco Zedda ha più volte annunciato la volontà di intervenire con intelligenza sulla spiaggia, oggi ridotta in condizioni inqualificabili. Forse basterebbe discuterne fra le autorità interessate: i comuni di Cagliari e Quartu, la Regione, la Capitaneria di porto. Sarebbe davvero l’ora. (m.l)