Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I volontari: non sfrattateci

Fonte: L'Unione Sarda
15 marzo 2013

 

ALFABETO DEL MONDO. Lettera aperta al sindaco di un socio fondatore
 

«Ci prendiamo cura dei cittadini più sfortunati»
Si moltiplicano gli appelli dei soci e degli alunni dell'associazione Alfabeto del mondo, che ha ricevuto (a mezzo stampa) un preavviso di sfratto dalla sede di via Eleonora D'Arborea, di proprietà del Comune. In attesa della manifestazione di mercoledì prossimo, quando centinaia di persone si recheranno all'Ufficio protocollo del Comune per consegnare le lettere di solidarietà ricevute da molti cagliaritani, ieri uno dei soci fondatori, Giorgio Piras, docente di informatica, tedesco e corsi di sostegno e recupero per ragazzi socialmente svantaggiati, ha scritto una lettera al sindaco, uno dei volontari che da anni dedicano il loro tempo libero agli ultimi.
«IL NOSTRO DISAPPUNTO» «Le scrivo per rappresentarle tutto il mio disappunto nell'apprendere dalla stampa che dovremo abbandonare la sede dove giornalmente forniamo un importantissimo servizio sociale e soprattutto culturale», scrive Piras. «Quando nel 2008 insieme ad altri 26 soci abbiamo fondato l'associazione non potevamo certo nemmeno lontanamente immaginare che nel 2013, dopo tanto lavoro e importantissimi riconoscimenti (come il Decreto ministeriale di iscrizione al Registro nazionale degli enti che prestano attività a favore degli immigrati), ci sarebbe stato un epilogo così drammatico e sfavorevole».
IL LAVORO CON GLI ULTIMI «Signor sindaco», prosegue il volontario, «le ricordo che ci stiamo prendendo cura dei suoi concittadini, ed esattamente di quelli più sfortunati: immigrati, detenuti, malati di mente, tossicodipendenti, alcol-dipendenti, prostitute, minori socialmente svantaggiati, bambini italiani e stranieri pazienti dell'ospedale microcitemico, minori affidati ai servizi sociali. E vi sottolineo», evidenzia, «la grande contraddizione che mentre impazzano dichiarazioni di sfratto continuano a prevenire all'associazione segnalazioni di persone socialmente svantaggiate, ma non lo trovate assurdo questo comportamento o oppure stiamo vivendo un brutto sogno....?».
NESSUN CONTRIBUTO «Ed il bello che tutto questo lavoro che svolgiamo tutti i giorni sia d'inverno che d'estate senza avere nemmeno un euro dal Comune, perché è tutto autofinanziato da noi. Non ci aspettiamo ringraziamenti e nemmeno finanziamenti», sottolinea Piras, «chiediamo solo di non essere ostacolati nel nostro lavoro. Chiediamo solo di continuare ad operare in serenità. Come ricompensa ci basta un sorriso o un grazie dei nostri utenti e dei turisti della città di Cagliari che trovano che sia semplicemente fantastico poter apprendere gratuitamente la nostra bella lingua. Alcuni di loro ritornano anche gli anni successivi, anche da nazioni lontane come il Giappone. Non sfrattateci dalla nostra sede! Evitiamo almeno questa figuraccia internazionale! Mi appello al vostro buon senso». (f.ma.)