TEATRO. Lettera di Uil e Libersind al presidente Zedda: urge un direttore artistico
Critiche sul cambio della Prima: poco tempo per studiarla
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«Vogliamo il direttore artistico. O almeno un consulente a tempo». È il nuovo appello lanciato dai lavoratori del Teatro lirico aderenti a Uilcom-Uil e Libersind Confsal in una lettera al presidente della Fondazione Massimo Zedda e alle istituzioni comunali, provinciali e regionali.
«Il prolungarsi oltre misura dell'assenza di tale figura», spiegano i sindacati, «in un teatro lirico è inammissibile e non vorremmo che il presidente e alcuni consiglieri ritengano si possa farne a meno. Auspichiamo pertanto che tale ingiustificabile assenza sia coperta il prima possibile con una figura di alto profilo adatta a questo ruolo fondamentale».
Nel mirino anche le scelte relative al cartellone: «La decisione di sostituire la prima opera a meno di un mese e mezzo dall'inaugurazione della stagione avvalora la nostra tesi ovverossia che questo Cda e i nuovi vertici del teatro», sostengono i sindacalisti, «abbiano agito senza avere cognizione specifica di causa: coro e orchestra, impegnati nella stagione sinfonica, non avranno il tempo materiale per studiarla; gli allestimenti scenici non sono ancora definiti come non lo sono cantanti solisti, direttore e regista; il costo del cast di solisti sarà esorbitante visto il gran numero dei medesimi».
La lettera si chiude con l'ennesima richiesta: «I lavoratori del teatro chiedono rispetto per la loro professione, reclamano di essere amministrati da tecnici capaci e competenti e, come sempre, daranno prova di abnegazione e professionalità per essere pronti all'appuntamento della stagione lirica, nonostante gli evidenti vuoti decisionali e i problemi di programmazione che hanno caratterizzato la recente storia del nostro teatro».