Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Baretti, 15 denunce in Procura

Fonte: L'Unione Sarda
15 marzo 2013


Sul tavolo del pm Porcu l'informativa sui chioschi che dovevano essere smontati
 

Il dossier della polizia municipale fa scattare l'inchiesta
Mentre la politica continua a girare attorno alla questione senza riuscire a trovare una soluzione plausibile, sull'infinita telenovela dei chioschi del Poetto e su chi li gestisce si sta per abbattere una nuova tegola giudiziaria. Ieri mattina la polizia municipale ha consegnato al pm Gaetano Porcu, lo stesso titolare dell'inchiesta sui vecchi baretti abusivi abbattuti nel 2011, una voluminosa informativa in cui viene radiografata ognuna delle 15 strutture amovibili che, in base alle autorizzazioni temporanee rilasciate dal Comune, avrebbero dovuto essere smontate lo scorso 31 ottobre e che invece ancora oggi stanno lì in piedi di fronte al mare.
NUOVA INCHIESTA Un dossier corredato di foto e misurazioni che contiene quelle che tecnicamente sono delle vere e proprie comunicazioni di notizie di reato. Il che significa che già nelle prossime ore la Procura aprirà un nuovo fascicolo penale per violazioni urbanistiche e paesaggistiche, verosimilmente iscrivendo nel registro degli indagati i titolari dei chioschi che occupano senza alcun titolo il suolo pubblico. Ma non è tutto. L'informativa dei vigili urbani ne segue un'altra, dai contenuti molto simili, che poche settimane fa aveva inviato in Procura la Capitaneria di Porto.
LA STORIA La vicenda è nota: nel 2011 i baretti che da vent'anni occupavano abusivamente l'arenile del Poetto furono abbattuti tra mille polemiche. Per la successiva stagione estiva e in attesa dell'approvazione del Piano di utilizzo del litorale (ancora lontana), il Comune rilasciò delle concessioni provvisorie per realizzare delle strutture in legno amovibili e molto più piccole rispetto a quelle demolite. L'autorizzazione prevedeva anche che entro il 31 ottobre i nuovi chioschi venissero smontati, ma ciò non è mai avvenuto. Nel frattempo Regione e Comune si sono rimpallate la responsabilità, senza trovare una via d'uscita, con qualcuno (tra gli altri il neo senatore di Sel Luciano Uras) che ha persino proposto l'adozione urgente di una legge regionale per scongiurare l'abbattimento dei chioschi. Alla fine, com'era ampiamente prevedibile, è intervenuta la magistratura: i baretti avrebbero dovuto essere smontati 5 mesi fa e da allora quelli ancora in piedi sono da ritenersi a tutti gli effetti abusivi. Possibile che nessuno avesse previsto questo esito?
IL PROCESSO Il nuovo fronte giudiziario si apre proprio a pochi giorni dalla chiusura del processo di primo grado ai 18 titolari dei vecchi chioschi abbattuti nel 2011. Il 5 marzo sono stati tutti condannati dal giudice monocratico Massimo Poddighe a pene tra il mese e gli otto mesi e dieci giorni di reclusione. «Per oltre vent'anni sulla spiaggia del Poetto l'unica legge vigente è stata quella della giungla - aveva detto nella sua requisitoria il pm Porcu - tanti baretti furono trasformati in strutture dalle volumetrie di molto superiori al consentito con annessi servizi di ristorazione». La sensazione è che la storia si stia per ripetere.
Massimo Ledda