Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Nessun passo in avanti»

Fonte: L'Unione Sarda
14 marzo 2013


Il neo senatore chiarisce: non devo convincere Zedda
 

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«Ma quale salto in avanti. Lascio la paternità di questa proposta a chiunque se la voglia prendere, l'importante è che si risolva la questione legata ai baretti del Poetto».
È la replica di Luciano Uras a chi lo accusa di aver messo il cappello sulla proposta di legge avanzata dagli stessi titolari dei baretti. Il consigliere regionale di Sel, appena eletto in Senato, chiarisce subito che sono gli stessi gruppi politici in aula a voler lavorare per mantenere in piedi le strutture del lungomare cagliaritano: «Tanto che se ne parlerà in una conferenza dei capigruppo la prossima settimana - spiega - la paternità di questa proposta la lascio ad altri, non ci sono problemi. Ma l'obiettivo deve essere quello di trovare una soluzione per fare in modo che queste attività possano continuare a offrire un servizio importante per le migliaia di bambini e adulti che frequentano il Poetto».
Uras chiarisce come quei chioschi, fatti in legno, non possono causare danni all'ambiente: «E mi chiedo, nel mondo dei vari “Piani casa”, come sia possibile ritenere questi manufatti un problema così importante - prosegue Uras - serve una norma per risolvere la questione». Poi una risposta anche a chi dice che la legge regionale da lui proposta è inutile: «Pittalis dice questo? È un'opinione, però allora mi chiedo come mai chi lo ha rappresentato in conferenza dei capigruppo (Edoardo Tocco, ndr) era d'accordo e non ha posto alcun problema».
A chi gli fa notare che invece di proporre leggi dovrebbe semplicemente convincere il sindaco a cambiare idea (facendo parte del suo stesso partito), Uras replica che svolge un ruolo diverso rispetto a Massimo Zedda: «Ho grande rispetto del primo cittadino, che deve rispondere a una maggioranza e ha una funzione differente rispetto alla mia. Lui è un amministratore, io un legislatore. Il mio compito non è quello di convincere qualcuno, ma di fare le leggi migliori possibili». (p.c.c.)