Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Bollette, 800mila euro di misteri

Fonte: Sardegna Quotidiano
13 marzo 2013

 Comune

 

LE SPESE Ogni anno escono dalle casse pubbliche centinaia di migliaia di euro per il pagamento di utenze intestate a stabili di proprietà del municipio, ma non si sa chi li stia utilizzando

Il Comune scuce 800mila euro per le bollette dell’energia elettrica a perfetti sconosciuti. Gli avvisi di pagamento che arrivano a palazzo Bacaredda –per la precisione, all’atten - zione degli uffici dei Servizi tecnologici - riguardano palestre, piscine, scuole. Più in generale, edifici di proprietà comunale, regolarmente presenti nei carteggi del settore Patrimonio, che però non conosce chi utilizza gli spazi. Motivo: la scelta di destinare metri quadri pubblici, da sempre, è un passaggio svolto nelle stanze degli assessorati Cultura e Politiche sociali. Che non hanno mai inoltrato ai colleghi dell’area Patrimonio nè i dati di chi occupa i vari metri quadri pubblici, tantomeno eventuali cambi di destinazione di questo o quell’immobile. Così, dal centro alla periferia esistono edifici ancora catalogati come scuole o di proprietà della Regione. E i salati balzelli, quasi tutti legati al costo della luce, (in alcuni casi trova spazio anche la bolletta di Abbanoa) sono pagati da via Roma. Un caos, in altre parole. Soprattutto se si aggiunge la spesa finale di oltre 1 milione di euro per la creazione, nel 2005, di un database con tutti i possedimenti comunali, commissionato dall’ufficio Patrimonio a un team di esperti. Due anni dopo (2007) il lavoro è concluso, ma nessuno si prende la briga di tenere aggiornato quell’archivio costato una valanga di soldi. Che, a prescindere, non ha mai contenuto un solo nome di alloggiatario. «Sono i vari dirigenti a avere in capo la gestione immobiliare, noi non vediamo mai le convenzioni che vengono stipulate, passano di mano in mano ma non transitano nei nostri uffici.

Certo, potrebbe passare tutto per le nostre stanze, ma sarebbe un’operazio - ne restringente, a collo di bottiglia», osserva Efisio Ibba, funzionario tecnico del Patrimonio di palazzo Bacaredda. «Sui passaggi di gestione degli immobili, per esempio, nel 1970 bastava una deliberazione di giunta, ma, anche recentemente, quasi mai sono opera nostra. Chi risiede in un nostro immobile», sottolinea Ibba, riallacciando il filo della memoria dei suoi quasi quattro anni come capo della gestione immobiliare, «spesso ne sa quanto noi. Ogni dirigente, apponendo una firma su un permesso di locazione, si assume in automatico anche la responsabilità legata agli allacci di luce e acqua. Il Patrimonio ha i soldi - termina - ma ogni dirigente dei vari assessorati gestisce le competenze dei locali dati, anche quelle economiche». Un’analisi che preoccupa Pierluigi Leo, assessore Servizi tecnologici: «Bisogna avere tutti questi dati, non è interferenza ma giusta richiesta di informazioni. Per evitare gli sprechi, non c’è chiarezza sulle bollette che paghiamo». Fabrizio Marcello, Pd e prima sedia della commissione di riferimento, annuncia « un’audizione degli assessori Puggioni, Pinna, Orrù e Leo tra due settimane, per fare il punto della situazione e una delibera condivisa dalla commissione perchè eventuali riduzioni di costi non siano calate dall’alto, ma condivise dalla politica». Paolo Rapeanu