Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Forza e melodia Allegrini rilegge Wagner

Fonte: L'Unione Sarda
12 marzo 2013


Al Lirico di Cagliari
 

Nelle note roboanti dell'ouverture c'è quella che il musicologo Carl Dahlhaus definiva “l'immagine tematica” dei Maestri cantori di Norimberga. E in effetti è il Wagner che ti aspetti quello che traspare nelle prime note del concerto di venerdì del Teatro Lirico. Quello che, per dirlo con le parole di Woody Allen, «fa venire voglia di invadere la Polonia».
Al di là delle battute, ad andare in scena è una sferzata potente di musicalità dove gli ottoni dell'orchestra di Cagliari giocano un ruolo di primo piano. E che la direzione di Alessio Allegrini guida con forza e coerenza, mantenendo però un'attenzione tutta italiana per gli elementi melodici. Che traspare ancora di più nel Siegfried-Idyll, dove la fantasia di Wagner si esercita in un ripiegamento interiore, affidato a suoni tenui e a note ricche di pathos. L'insieme ha una bella espressività, capace di trasmettere freschezza e una sorta di adesione immediata, per niente rigida, alle scelte stilistiche wagneriane.
Con una gestualità efficace, a dispetto dell'atteggiamento informale con cui talvolta tiene ferma la mano sinistra, Allegrini mette anima e personalità in un'interpretazione che esplora particolarità timbriche e sonorità inconsuete. All'orchestra chiede interventi precisi, ricchi di significato, concentrati su tecnica e dinamiche, dilatando i tempi per ricreare gli aspetti di idillio mitologico voluto da Wagner per descrivere i sentimenti dell'eroe Sigfrido. I temi potenti di Wagner esplodono ancora nell'ouverture del Tannhäuser. Una miscela di momenti introspettivi e detonazioni, legati al leitmotiv ripreso dalle diverse parti, con un carattere che si manifesta tra ondeggiamenti e incedere deciso.
Un bel concerto che infonde forza vitale con tratti entusiasmanti. Dove Allegrini conduce l'orchestra verso una lettura che coglie in modo personale i diversi aspetti della musica di un autore osannato ideologicamente dai nazionalisti, e considerato il vate della riscossa del popolo tedesco. Propone un punto di vista che mette in secondo piano gli aspetti marziali e smussa gli aspetti più intransigenti. Con un fraseggio che tradisce attenzione particolare per gli aspetti melodici. E che, nello stesso tempo, mette in evidenza il ruolo di grande innovatore della musica di Wagner che, portando alle estreme conseguenze il linguaggio tonale ottocentesco, indicherà la strada alla nuova musica del Novecento e la dissoluzione della tonalità. Un approccio che, con le opportune differenze stilistiche, trova conferma nella Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90 di Brahms. Dove Allegrini propone un'idea interpretativa personale, lontana dai canoni tradizionali. Addomestica quasi la mentalità tedesca e fa trasparire una partecipazione emotiva intensa con un andamento fantasioso, che si impone in tutta la sua grazia riflessiva nel celebre tema del terzo movimento. E che ritrova vigore e potenza nell'allegro finale, conquistando applausi convinti.
Greca Piras