I redditi dei politici cagliaritani
di Jacopo Norfo
Lunedì 11 Marzo 2013 | 15:15
Quanto guadagnano consiglieri e assessori comunali a Cagliari? Adesso è tutto scritto, nel bollettino della trasparenza diffuso oggi in Comune. Il più ricco è il capogruppo del Pdl Giuseppe Farris, che per la sua attività professionale ha dichiarato 218 mila euro. Più del doppio del sindaco Massimo Zedda, che invece ha percepito in un anno 104 mila euro. Ed ecco tutte le cifre. Davide Carta, capogruppo del Pd, come reddito lordo del 2012 dichiara 53919 euro, mentre Paolo Casu del Psd’Az, dipendente della Asl, si ferma ad appena 41619 euro. Va detto che si tratta dei compensi ricevuti in molti casi esternamente al Comune, visto che lo stipendio da consigliere comunale si aggira sui 600 euro al mese ai quali vanno aggiunti eventualmente i gettoni delle commissioni. Tra i più ricchi al secondo posto dopo Farris c’è il vicesindaco Paola Piras che ha dichiarato 131 mila euro, mentre al terzo posto c’è l’assessore ai Servizi Tecnologici Pierluigi Leo con circa 129mila euro. Poi l’avvocato Giovanni Dore, 114 mila euro di compensi in un anno per la sua attività di libero professionista . 106mila euro per l’assessore ai Lavori Pubblici Luisa Anna Marras, 56 mila per Barbara Argiolas del Turismo, 43 mila per Luisa Sassu del Personale, 85mila euro in un anno per Paolo Frau dell’Urbanistica. Susanna Orrù dei Servizi Sociali si ferma invece a 37 mila. Il presidente del consiglio Ninni Depau si aggira sui 63mila euro, mentre una delle meno ricche è la consigliera Marisa Depau di Sel, in prima linea per le periferie con un guadagno annuo di 21mila euro. Tra le più lineari, ha dichiarato anche la proprietà di una casa e di un terreno agricolo. Il più “povero” in assoluto è però il consigliere Pierluigi Mannino con 11 mila euro, mentre l’assessore alla Cultura Enrica Puggioni ha dichiarato un compenso attuale di 52 mila euro. Francesca Ghirra di Sel, con 36mila euro annui, percepisce meno della metà di Gennaro Fuoco di Fli che si attesta a 77mila euro.
Sebastiano Dessì, sempre di Sel, va a quota 39mila euro,mentre Enrico Lobina sfiora i 31mila euro annui. 81mila euro per Tanino Marongiu, appena 19mila per Matteo Lecis Cocco Ortu. Va sottolineato che, nonostante gli obblighi sulla trasparenza delle cariche elettive, alcuni consiglieri (forse per motivi personali) non hanno presentato per ora la dichiarazione: tra questi Gianni Chessa del’Udc, Giuseppe Andreozzi, Francesco Ballero Maurizio Chessa e Andrea Scano del Pd. E ancora il capogruppo di Sel Sergio Mascia, Anselmo Piras del Pdl, Gianfranco Lancioni dei Riformatori, Marco Murgia e l’ex assessore allo Sport Aurelio Lai: non risulta nel documento nessuna dichiarazione. Trasparenza invece per il presidente della commissione Bilancio Claudio Cugusi, giornalista, che ha dichiarato 97mila euro. Raimondo Perra dei Socialisti si ferma a quota 45mila euro all’anno, settemila in più dell’ex presidente della scuola civica di musica Maurizio Porcelli con 38mila. Roberto Porrà dei Riformatori ha dichiarato 70mila euro e la proprietà di due case in centro, mentre sono quattro le abitazioni di Alessio Mereu dei Riformatori (tutte a metà con la moglie) con un guadagno annuo di 89mila euro. Un bivano e un trivano per Renzo Serra dell’Udc (che guadagna , mentre Ferdinando Secchi dell’Idv possiede soltanto un motociclo Aprilia e guadagna 34mila euro. Alla fine viene fuori una situazione di assoluta normalità dei consiglieri comunali, con pochi nababbi specie rispetto ai dirimpettai del consiglio regionale. Stefano Schirru del Pdl percepisce intorno ai 25mila euro all’anno, quasi un decimo rispetto al reddito del suo capogruppo Farris che però ha dichiarato tutto il suo guadagno con grande trasparenza. Non hanno presentato la dichiarazione neppure Giorgio Cugusi di Sel, Sandro Vargiu, Fabrizio Marcello del Pd, Edoardo Tocco del Pdl e Piergiorgio Meloni. Guido Portoghese, presidente della commissione Trasporti, si ferma a quota 39mila euro all’anno. Novemila in più di Filippo Petrucci eletto nella lista “Meglio di prima non ci basta”. Tra gli assessori della giunta Zedda, Gabor Pinna e Mauro Coni non hanno presentato al momento la dichiarazione. Il bollettino è stato trasmesso oggi dall’ufficio di presidenza del consiglio comunale a tutti i consiglieri per le opportune osservazioni, resterà in bozza per 15 giorni e poi sarà pubblicato e sarà visibile per tutti. Il Comune se non rendesse pubblici questi dati rischierebbe una multa da 2mila a 20mila euro, secondo le norme sugli enti locali.