Il premio delle Lioness
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Rossella Urru è la donna sarda del 2013. «Dedico il premio a mia madre, ma anche a tutte le donne che mi sono state vicine». Emozionata, intimidita, la cooperante ha salutato la platea con tante donne accorse in Consiglio comunale, prima di ritirare il riconoscimento del Lioness club. Accanto a lei anche Enrique Gonyalons, il cooperante spagnolo con cui la giovane di Samugheo ha condiviso la drammatica esperienza del rapimento in Africa. «È figlia dell'Italia migliore, quella pulita che guarda al futuro, quella di cui possiamo tutti essere fieri». Con queste parole Mariella Mantovani, presidente Lioness, ha motivato la scelta di premiare la cooperante tenuta in ostaggio nove mesi nel deserto africano e liberata in Mali il 18 luglio. «Alto esempio di spirito umanitario e di coraggio», è inciso sulla targa che il sindaco Massimo Zedda ha consegnato a Rossella. «Una giornata dedicata a lei, ma idealmente a quanti sono impegnati in missioni umanitarie. A chi non è più tornato e a chi non tornerà». Per ora Rossella ha deciso di lavorare a Cagliari. «Sto bene, mi sto riprendendo». Tornerà in Africa? «Perché no? Si vedrà, mi piacerebbe lavorare all'estero, ma non so ancora». Non sono voluti mancare i suoi familiari e compaesani, sindaco in testa. «Nessuno ha mai smesso di credere nella liberazione di questa ragazza che lavora con umiltà nel silenzio, rinunciando perfino ad un seggio in parlamento», ha detto Piera Carta, presidente Lioness del 2012.