Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Comune, la guerra dei premi

Fonte: L'Unione Sarda
11 marzo 2013


Proclamato lo stato di agitazione. Lobina (Prc) a Zedda: «Ripartizione iniqua»
 

Più soldi solo per 50 dipendenti su oltre 1300: proteste
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Cinquanta di loro avranno il premio di produzione, gli altri 1300 no. Per questo i dipendenti del Comune, riuniti in due assemblee generali, hanno chiesto (con votazione unanime) alla Rsu e a Cgil, Cisl e Uil la proclamazione dello stato di agitazione.
La decisione è stata presa dopo numerosi incontri negoziali in cui i sindacati confederali, unitariamente, hanno tentato di strappare una ripartizione più perequativa tra tutti i lavoratori, il cui stipendio medio è di 1100 euro al mese. Pochi per campare. Da qui l'importanza del premio, solitamente poco più di mille euro all'anno.
LETTERA DI LOBINA Enrico Lobina, consigliere comunale di Rifondazione comunista, ritenendo ingiusta la sperequazione tra dipendenti ha scritto una lettera al sindaco: «Ho registrato delle assemblee partecipate, con lavoratori e lavoratrici che, seppur in una difficile condizione sociale, hanno dimostrato senso di responsabilità e volontà di migliorare la struttura comunale», scrive il consigliere comunale. «Da parte nostra, in qualità di amministratori, dobbiamo affermare alcuni principi. Il primo è che se i dirigenti sbagliano non devono essere i lavoratori a pagarne le conseguenze. Il secondo è che se vi devono essere dei sacrifici, e mi pare sia questo il contenuto principale delle assemblee, devono essere fatti da tutti. Anzi. Dovrebbero essere più che proporzionali rispetto al salario che si guadagna».
RISOLVERE IL PROBLEMA «Dobbiamo risolvere il problema», conclude Lobina, «ed inaugurare una decisa dinamicità sulle questioni del personale, interagendo al massimo con chi nell'amministrazione intende affrontare gli urgenti e inderogabili problemi emersi». (f.ma.