La novità
Se Tarsu e Tia hanno salutato il 2012 con incrementi di costo alti, la Tares, degno successore, farà il resto. Si tratta infatti di un tributo riveduto e corretto al rialzo. Già, perché porta in dote una serie di altri piccoli balzelli “collettivi” che verranno scaricati direttamente in bolletta.
Per disposizione di legge, la Tares dovrà coprire integralmente il costo del servizio di smaltimento e raccolta dei rifiuti. Questo requisito non era fino ad oggi richiesto e i Comuni, soprattutto quelli che hanno continuato ad applicare la Tarsu, mettevano a carico dei cittadini solo una parte del costo del servizio. Inoltre, la Tares servirà a finanziare anche i servizi indivisibili comunali, ovvero quei servizi di cui usufruisce l'intera comunità: illuminazione pubblica, manutenzione delle strade e tutti gli altri che non vengono erogati dal Comune su domanda individuale.
Il nuovo tributo è entrato in vigore il primo gennaio con una spiacevole novità per i Comuni: la misura base, pari a 0,30 euro al metro quadro di superficie imponibile (secondo le stime del Governo vale un miliardo di euro), andrà tutta allo Stato. Ai Comuni rimane la possibilità di incrementare il tributo di altri 0,10 euro riservandosene il gettito. Una tassa e un tributo insieme. ( e. z. )