IL VERDETTO FINALE
ALTA TENSIONE Il sindaco: vanno smontati subito e ricostruiti tra due mesi. Duro attacco a viale Trento che boccia variante al Puc per la spiaggia e Pul. La replica: cerca i cavilli per abbattere
di Marcello Zasso marcello. zasso@ sardegnaquotidiano. it
«I baretti sono da smontare e rimontare ». Massimo Zedda conferma la linea del Comune e si scaglia contro la Regione, colpevole di non collaborare sul futuro del Poetto. Pronta la replica dell’assessore Rassu che accusa il Comune di voler cercare il cavillo per smontare i chioschi. A prescindere dallo scontro istituzionale, il risultato è che tra oggi e lunedì ai concessionari verrà ordinato di smantellare i chioschi. «Purtroppo l’unica soluzione percorribile è quella di smontare, nel modo più economico possibile, poi rimontare tutto con una nostra autorizzazione che permetterà di affrontare la stagione e che sarà valida fino al 31 dicembre», spiega il sindaco. «Un mese e mezzo, due al massimo, prima che si possano rimontare i chioschi con l’autorizzazione - precisa l’assessore all’Urbanistica Paolo Frau - il nostro provvedimento sarà preso in base al decreto Rassu e sarà valido fino al 31 dicembre, poi non potrà essere reiterato perché non può esserci ciclicità. Se a quella data il Pul non avrà completato il suo iter il rischio è che la spiaggia l’anno prossimo sia vuota». Lo scenario prospettato è inquietante e via Roma e via Oslavia non stanno lavorando a una soluzione condivisa, anzi lo scontro è totale. Due giorni dopo le elezioni la Regione ha spedito al Comune una nota in cui boccia la variante proposta per i chioschi e blocca l’intero processo per il Pul. «Da consigliere regionale ho votato contro la volontà della Regione di ridurre i limiti di edificabilità rispetto alla costa - ricorda Zedda - la Regione che era pronta a costruire grattacieli sul mare ora boccia la pratica per quattro casotti». La situazione al Poetto è complicata, e i problemi non sono soltanto di natura tecnicogiudiziaria, sul futuro dell’arenile e delle attività commerciali ci sono tanti interessi di privati che aleggiano come avvoltoi sopra le concessioni demaniali. «Nel Pul abbiamo puntato tutto su una spiaggia urbana, perché il Poetto deve vivere tutto l’anno, ma non è così per la Regione - spiega il sindaco - che ci comunica che “le opere previste nella configurazione invernale, poiché alterano lo stato dei luoghi in maniera permanente (a nulla rilevando che si tratti di installazioni di tipo amovibile), pregiudicherebbero la rinaturalizzazione del compendio” ». Il Comune ha presentato una variante al Puc per trasformare il Poetto da zona H (particolarmente vincolata) a zona mista G (per servizi generali), ma la Regione la boccia. «Non risultano condivisibili le motivazioni a supporto della scelta di riclassificazione dei litorali cagliaritani (Poetto, calamosca e Giorgino) - si legge nella comunicazione - prevedendo una zona mista G. Infatti come già detto la normativa vigente prevede per i litorali la destinazione come zona H». Ma così, secondo il sindaco, non è andata per l’ospedale Marino. «Quando la Regione ha un interesse diretto si comporta diversamente - attacca - ci ha chiesto celerità e ci siamo impegnati per la variante per l’ex Marino e per il campus universitario, mentre per i chioschi non va più bene. La distanza con un bene identitario come la Torre Spagnola per il Marino non valeva e per i baretti sì». Per Massimo Zedda la bocciatura è troppo rigida: «Sembra il parere di un docente universitario allo studente, ma un docente cattivo che non ti aiuta e dà consigli». Le osservazioni dell’assessorato regionale all’Urbanistica si riferiscono al processo di Valutazione ambientale strategica su variante e Pul. «La Vas è partita a gennaio dell’anno scorso e nelle riunioni queste considerazioni non erano mai emerse - attacca l’assessore all’Urbanistica Paolo Frau - le osservazioni sono arrivate il 27 febbraio scorso». Ben diversa la posizione del suo omologo alla Regione. «Il sindaco di Cagliari continua a confondere le acque e addirittura a ribaltare la realtà dei fatti - attacca Nicola Rassu - inoltre l’amministrazione civica colleziona una serie di errori e inadempimenti, di cui certo non può attribuire ad altri le conseguenze e le responsabilità». L’asses - sore regionale all’Urbanistica segnala anche che il Comune conosceva i contenuti della nota dalla riunione in Prefettura del 23 gennaio. Ma, soprattutto, secondo Rassu le pratiche riguardano il futuro del Poetto e non la situazione attuale. «La permanenza temporanea dei chioschi posizionati sull ’arenile in forza di un’autorizza - zione paesaggistica rilasciata lo scorso anno dal Comune di Cagliari dipende solo ed esclusivamente dalla volontà politica del Sindaco del capoluogo. Tale volontà evidentemente manca, ma non ci si può liberare delle proprie responsabilità e del proprio immobilismo addossandoli ad altri a cui non competono tali scelte». L’assessore regionale entra anche nello specifico del Pul presentato dal Comune. «Il fatto di voler riposizionare in futuro i baretti molto più in prossimità della linea di battigia non è quindi giustificabile e non farebbe altro che peggiorare il precario equilibrio dell’arenile; alla luce della mareggiata della scorsa notte è ancora di più evidente la scelleratezza di tale opzione». Questo è l’unico punto in comune col sindaco. «Con la forte mareggiata - ha detto Zedda - ci siamo resi conto che i baretti finirebbero in mezzo all’acqua, questa è sicuramente una scelta da rivedere. Ma con la Regione».