Ipotesi di peculato e abuso d’ufficio per Porcelli, Puddu, Baggiani e altri due Perquisita la sede dalla Finanza: assunzioni senza criterio, bilanci ai raggi X
di Mauro Lissia
CAGLIARI. Bilanci ballerini, contratti co.co.co che durano venticinque anni, assunzioni a chiamata amichevole gestite come se si trattasse di un’azienda privata: dopo la relazione trasmessa alla Procura dalla direzione generale del Comune, l’inchiesta giudiziaria sulla scuola civica di musica è entrata nella fase calda. Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza ha eseguito i provvedimenti di perquisizione richiesti dal pm Giangiacomo Pilia nella sede dell’istituzione artistica, in via Venezia. Gli indagati sono cinque, vale a dire tutti i componenti con diritto di voto del consiglio di amministrazione espresso dall’amministrazione di centrodestra guidata da Emilio Floris e immediatamente azzerato dal sindaco Massimo Zedda: il presidente Maurizio Porcelli, il vicepresidente Giorgio Baggiani, i consiglieri Marco Ravasio e Luigi Manca cui va aggiunto il direttore artistico factotum Luigi Puddu, una sorta di eterno plenipotenziario della scuola. Le accuse ipotizzate dal magistrato per tutti i cinque che hanno ricevuto avvisi di garanzia sono quelle di peculato e abuso d’ufficio, riferite all’uso improprio dei 500 mila euro che la scuola ha incassato ogni anno per molti anni dalla Regione attraverso il Comune e a un’incredibile sequenza di contratti d’assunzione completamente svincolati da qualsiasi criterio di selezione pubblica. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato una montagna di documenti, che ora sono all’esame degli investigatori. Si tratta di bilanci, atti contabili, contratti, libretti con matrici di assegni, materiale amministrativo che dovrebbe raccontare la gestione pluriennale della scuola, una sorta di feudo culturale appannaggio di Porcelli e Puddu, che insieme ai corsi pubblici per l’insegnamento degli strumenti musicali hanno organizzato serate per anziani, cerimonie per nozze d’oro e altre attività slegate dagli obiettivi dell’istituzione ma probabilmente utili sul piano elettorale. All’attenzione dei finanzieri ci sono però soprattutto i documenti di bilancio, che risulterebbero piuttosto ricchi di spunti investigativi. Mentre la relazione elaborata dal tributarista Enrico Maria Mastinu, acquisita dall’ufficio del pm, ha puntato il dito sull’incredibile serie di contratti firmata dal consiglio di amministrazione presieduto da Porcelli quando ormai la giunta Floris era al tramonto: fra questi anche due co.co.co con scadenza 2025 per il direttore artistico Puddu che era in carica dal 1998 e fio al 2021 per il vicepresidente Baggiani.
Era stato Paolo Zucca, il presidente nominato da Zedda, a segnalare all’amministrazione comunale l’ultima infornata di assunzioni decisa dal direttore amministrativo col visto del presidente Porcelli il 7 febbraio 2011 con scadenza 31 dicembre 2016, sei persone con incarichi di addetti ai servizi amministrativi e di custode-manutentore. Poi la posizione di Luigi Manca, funzionario comunale in pensione rimasto alla scuola come responsabile della gestione amministrativa sino a fine 2011, con stipendio ma senza alcun atto che ne certificasse l’incarico. Tutte scelte almeno discutibili, che presto saranno valutate dal magistrato.
L’altro filone dell’inchiesta riguarda la fase successiva, che ha condotto alle dimissioni del presidente Zucca: si tratta di due contratti di docenza stipulati a favore di parenti di membri dell’ultimo consiglio di amministrazione, malgrado Zucca avesse chiesto di segnalare le incompatibilità.