ORA DI PUNTA
Il test dell’associazione “Amici della bicicletta” ha dimostrato che in dieci minuti si può raggiungere ogni punto della città: seminati auto e bus, si risparmiano tempo e denaro
Nel traffico della mattina, tra clacson e stress, è la bicicletta il mezzo più rapido per raggiungere qualunque punto della città. Uscire da casa, infilare il casco, iniziare a pedalare: una media di dieci minuti, muovendosi tra le arterie maggiormente trafficate. Dal quartiere centrale di San Benedetto, ma anche da quelli Del Sole e San Michele, addirittura dal profondo cuore di Pirri. Quattro punti differenti di partenza, numero di chilometri da percorrere che variano e punto di arrivo comune in piazza Yenne. È il test condotto ieri dall’associazione “Amici della Bicicletta”. Piazza Giovanni XXIII, via Libeccio, via Ciociaria e via Italia: orario di partenza, le otto e venti. Cioè la fascia oraria con il “bollino rosso numero uno” per spostarsi in città con qualunque mezzo di trasporto. Sedici persone - quattro per ogni gruppo - hanno cronometrato il loro percorso. In ogni itinerario, uno con bicicletta, uno con moto, uno con automobile e uno a bordo della linea del pullman che transita nella strada di partenza. E i risultati confermano il valore aggiunto - notevole risparmio del tempo - di chi pedala su due ruote. Un test svolto con il metodo “porta a porta”: ognuno usciva da un portone, doveva prendere il mezzo di locomozione e arrivare a destinazione. Da piazza Giovanni XXIII a piazza Yenne bastano 5 minuti con la bicicletta, 13 in moto, e ben 23 in automobile e 24 con il bus. Da via Libeccio nove minuti di pedalata per arrivare sotto la statua di Carlo Felice, uno in più con la moto, 13 minuti in macchina e un quarto d’ora tondo con il pullman. Bicicletta padrona anche dalla via Ciociaria: appena dodici minuti per arrivare in centro, sei in più a bordo della macchina e dieci con il servizio pubblico, 13 minuti con la moto. Quarto itinerario, dalla difficile via Italia a piazza Yenne: 12 minuti e mezzo in bici e 14 in moto. Distacco lunghissimo per chi ha un volante tra le mani (mezz’ora) e chi va in bus (39 minuti). «Il test ha mostrato che l’automobilista impiega tempo tra prendere la macchina, cercare parcheggio, tagliando di sosta e arrivare a piedi al punto di arrivo», spiega Daniela Murgianu, presidente Amici della Bicicletta, «il ciclista invece esce di casa con la bici e deve solo pedalare. Con le auto si perde tempo, invito il Comune a tracciare nuove piste ciclabili come ha fatto finora». Contento Andrea Olla, membro del direttivo: «Da quasi un anno la mentalità in città è cambiata in meglio».
Paolo Rapeanu