Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

La mareggiata stravolge le spiagge chioschi sott’acqua, crolla un molo

Fonte: Sardegna Quotidiano
7 marzo 2013

GOLFO DEGLI ANGELI

 

La spiaggia del Poetto divorata dalle onde, spinte fino alla strada dalla foga dello scirocco. A Frutti d’Oro più d’un brivido nei residenti, impauriti dall’ipotesi di un’alluvione-bis, dopo quella del 2008, con la paura che arriva dal mare e non dalla montagna. Per circa 24 ore i vigili del fuoco hanno dovuto fare gli straordinari per evitare che la situazione degenerasse. Muri pericolanti, alberi divelti dal vento, barche ormeggiate nei porti in balia delle onde, come a Marina Piccola e Teulada. È lo scenario provocato dal mix di pioggia battente e vento forte che nella notte tra martedì e ieri ha avvolto quasi interamente il Sud Sardegna, causando allagamenti e danni, ancora da quantificare. I problemi della pioggia e del vento non hanno avuto ripercussioni solo sulle spiagge. Nel porto di Cagliari, infatti, la diga foranea del Molo di Levante ha subito un cedimento di circa 60 metri. Troppo forti le onde, spinte da un vento di oltre 60 nodi, dice il rapporto della Capitaneria: dopo alcuni sopralluoghi, è stata stabilita l’interdizione della zona interessata dal crollo. Particolarmente colpita Cagliari. Ieri mattina il lungomare del Poetto era un pantano, con le tracce della mareggiata –sabbia, schiuma, sale e poseidonia (le comuni “patate di mare ”)–a testimoniare la potenza delle onde. Soprattutto tra la Quarta fermata e il Capolinea, con alcuni chioschetti notevolmente danneggiati: pedane divelte e trascinate sull’asfalto, poltrone e divani immersi negli oltre 40 centimetri d’acqua sulla spiaggia. In alcune strade, come via Isole Tremiti, il livello dell’acqua ha interamente coperto l’asfalto, formando enormi pozzanghere. Identica sorte per pensiline degli autobus, cassonetti dei rifiuti e aiuole. I più fortunati, come commentano alcuni residenti, hanno evitato di dover raccogliere l’acqua dentro casa, limitandosi a rendere agibili giardini e cortili. Ma non per tutti è andata così. A far la conta dei danni, visibili a occhio nudo, sono i titolari dei baretti. Nei giorni scorsi molti erano stati condannati per occupazione di luogo pubblico e violazione delle norme paesaggistiche, quando ancora le strutture non rispettavano quanto stabilito dal Comune. Che, con il sindaco Massimo Zedda e l’assessore ai Lavori Pubblici Luisa Anna Marras (insieme ad alcuni dirigenti), ha verificato in prima persona i disagi provocati dal mare. «È un disastro totale, una delle peggiori mareggiate in trentadue anni di attività. Ho passato la mattinata a pulire, cercando di scoprire tutti i danni provocati dall’acqua ma non sono riuscita a quantificarli». È sconsolata Maria Assunta Cabras, titolare del “Palm Beach”, nella Quarta fermata. Il forte vento di scirocco ha gonfiato le onde travolgendo i baretti. Nessuna struttura è rimasta immune alla forza del mare: chi più, chi meno, tutti hanno risentito dell’eccezionale mareggiata. «Le pedane sono state divelte dall’acqua e alcune sono finite in strada. In più ha piovuto dentro la parte coperta», continua la donna, elencando i danni, «senza contare il guasto alla corrente elettrica». Già in passato, più o meno a cadenza annuale, le onde avevano invaso l’arenile del Poetto, causando danni ai chioschi. Ma stavolta è diverso, conferma la signora Cabras: «È capitato altre volte, ma mai questo si somma agli altri problemi, come i mancati guadagni per la chiusura del bar. Non sappiamo se ci risolleveremo, è stata una botta tremenda ». La furia del mare ha colpito tutto il litorale cagliaritano: sorte simile è toccata al Poetto di Quartu, i cui danni sembrerebbero essere più contenuti rispetto al versante cagliaritano, pur con l’arenile sott’acqua.

Francesco Aresu