Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Corteo di tifosi a Cagliari per chiedere uno stadio

Fonte: La Nuova Sardegna
7 marzo 2013

 

Circa 700 persone in corteo a Cagliari, presente anche la squadra rossoblù al completo, per protestare chiedendo un nuovo stadio e anche per portare solidarietà al presidente Cellino, ancora agli arresti - VIDEO

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    La protesta dei tifosi

Circa 600-700 persone, tra cui anche giocatori, dirigenti e tecnici del Cagliari, hanno preso parte stamane alla manifestazione per chiedere la riapertura dello stadio Is Arenas. La squadra rossoblù era presente al completo al fianco dei tifosi che hanno attraversato parte della città fino a piazza Yenne, intonando cori contro il sindaco Massimo Zedda, considerato uno dei responsabili della situazione dell’impianto di Quartu Sant’Elena. Una delegazione di 15 persone, guidata dal giornalista Ivan Zazzaroni che ha sposato la causa rossoblù, sarà poi ricevuta dal prefetto alle 15.30.

Il Cagliari ècostretto, a causa dell’inagibilità dell’impianto di Is Arenas a Quartu Sant’Elena, a giocare a porte chiuse o addirittura fuori dall’isola. La manifestazione è aperta da uno striscione bianco con la scritta rossoblu «Porte aperte» sorretto da alcuni rappresentanti del gruppo Facebook «Tifosi del Cagliari: dateci uno stadio». Dietro lo striscione sfila la prima squadra al completo, molti dirigenti e circa 300 ragazzi delle formazioni giovanili provenienti da tutta l’isola, guidati dal dirigente e vecchio gloria rossoblu Gianfranco Matteoli. Tra i manifestanti anche Vittorio Pusceddu, ex terzino del Cagliari che giocò in Coppa Uefa, oggi alla guida della squadra Primavera. Al fascino delle bandiere dei Quattro mori che sventolano per tutto il corteo, non hanno resistito alcuni indipendentisti tra cui Bustianu Cumpostu, leader del movimento «Sardigna Natzione Indipendentzia».È Matteoli a sintetizzare il senso della protesta. «È un’ingiustizia non avere uno stadio», afferma l’ex campione del Cagliari, «alla quale vogliamo reagire in questo modo pacifico ma determinato portando in piazza tutti i dirigenti della società e i giocatori». L’ex calciatore riserva anche un pensiero al presidente Cellino, agli arresti domiciliari in una comunità di recupero a Villamassargia, non lontano da Cagliari, dopo aver trascorso 16 giorni in carcere con l’accusa di falso e peculato nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nella realizzazione dello stadio di Is Arenas.