ASILO MARINA E STAMPACE. Il sindacato: Comune e Ministero insensibili
Contributi in grave ritardo, dipendenti disperate
Alcune non hanno ancora ricevuto mensilità risalenti a un anno fa, altre “solo” qualche mese. La situazione di cinque dipendenti dell'Asilo Marina e Stampace (tre docenti e due Ata) più altre due che non lavorano più là, è preoccupante. Per questo Angelo Concas, segretario provinciale dello Snals, ha scritto alle istituzioni competenti. A partire dalla Direzione scolastica regionale, ma anche al sindaco Massimo Zedda. Nessuna risposta.
LA VICENDA A ottobre il sindacalista scrive al primo cittadino: «Poiché il Comune è parte interessata alla gestione, anche attraverso finanziamenti ad hoc, ci appelliamo alla vostra sensibilità perché intervenga a tutela dei dipendenti». Concas, qualche giorno dopo, scrive alla Direzione scolastica regionale: «Tale situazione di precarietà è diventata insostenibile per i dipendenti, al punto che qualcuno è stato costretto a licenziarsi in corso d'anno. Chiediamo una visita ispettiva per una verifica della grave situazione».
IL COMUNICATO A dicembre un altro comunicato di protesta: «Ciò che più preoccupa - scrive Concas - è la mancanza di sensibilità da parte degli amministratori, come se il problema non riguardasse loro». Poi l'accusa: «Il responsabile della scuola e il Cda non forniscono risposte circa la possibilità di ottenere le competenze arretrate. La mancata liquidazione degli emolumenti sta mettendo in difficoltà economica le maestranze, che devono far fronte alle normali spese familiari». Problematiche confermate a dicembre in una riunione nella sede del sindacato, nel corso del quale è stato proclamato lo stato d'agitazione.
LA REPLICA Marinella Salaris, presidente del Cda della Fondazione dell'asilo, sottolinea i problemi di liquidità di tutte le scuole paritarie dell'infanzia in Sardegna (compresa la sua), «dovuti sia al ritardo nell'erogazione dei contributi pubblici, sia alla scelta di contenere al massimo le rette a carico delle famiglie per consentire anche a quelle meno abbienti di scegliere la scuola libera».
Poi prosegue: «Per quanto riguarda i contributi regionali solo recentemente le scuole hanno potuto ricevere il saldo del 20% del contributo per il 2010/11, e attendono ancora di poter ricevere quello dell'anno successivo». Per oltre un anno, dunque si sono interrotti i pagamenti alle scuole. «Per questo anno scolastico, l'acconto ricevuto dalla Regione sul contributo annuale è stato del 40% circa invece che dell'80% come previsto dal regolamento. Attendiamo queste somme per poter essere erogate ai dipendenti». Questo insieme di fattori ha determinato per il settore una grave difficoltà. «E la nostra scuola ne è stata colpita come le altre - prosegue la Salaris - con i conseguenti ritardi nell'erogazione degli stipendi e l'inevitabile accumulo di mensilità non pagate. Il dialogo con i dipendenti, dei quali occorre ricordare la grandissima responsabilità e dedizione che le famiglie dei nostri alunni possono constatare quotidianamente, è costante».
L'IMPEGNO Il presidente del Cda conclude: «L'impegno della Fondazione è teso, oltre che a recuperare le somme attese dai vari Enti, a potenziare la qualità dell'offerta formativa e a promuovere nuove linee di attività che consentano di superare la dipendenza di contributi pubblici. Negli ultimi anni il numero dei bambini frequentanti è aumentato e alcune delle nuove attività stanno prendendo avvio in queste settimane a seguito di importanti partnership, ormai operative, e di una nuova progettazione in parte già accolta e finanziata con la finalità di rendere più accoglienti i locali accrescere i servizi al territorio e alle famiglie».
Piercarlo Cicero