Cagliari
5 Marzo 2013 ore 09:26
In una lettera al presidente della Fondazione, Massimo Zedda, il consigliere d’amministrazione ripercorre le vicende che negli ultimi mesi hanno agitato le acque in via Sant’Alenixedda. E chiede conto dei finanziamenti regionali
Andrea Deidda
Cosa ha fatto l’ente lirico per incassare i 10 milioni di euro di prestito concessi dal Consiglio regionale nel 2012? sono stati incassati i contributi di soci pubblici e privati? A chiederlo al sindaco Zedda è, in una lettera, Gualtiero Cualbu, uno dei consiglieri d’amministrazione “ribelli” del Teatro Lirico di Cagliari.
L’ingegnere di Coimpresa ripercorre le sedute del Cda in cui il primo cittadino propose il nome di Marcella Crivellenti come sovrintendente e mette in dubbio le ricostruzioni dello stesso Zedda scritte in una nota inviata al Ministero il 12 febbraio. Secondo Cualbu, Zedda “cerca di alterare la verità e lo fa spesso”. Il riferimento è alla riunione del Cda del 21 settembre: “sostiene(riferito a Zedda) che i consiglieri avrebbero potuto presentare proposte sui nomi, lei sa benissimo che a nessuno il 1° ottobre è stato permesso neanche di iniziare una discussione sui candidati alla manifestazione di interesse, inoltre lei per primo non aveva, sino al 1° ottobre, esaminato gli altri curricula, questo mi è stato più volte confermato dal segretario Gianni Lai, così come non avevano visto i curricula tutti gli altri consiglieri ad eccezione del sottoscritto e di Porcelli”. Poi continua: “Sostiene che la Crivellenti abbia presentato la propria candidatura, non è vero, lei presidente ha presentato, estraendolo dalla sua giacca, in Cda un curriculum non firmato, questo il 1° ottobre, curriculum protocollato e firmato solo successivamente il 31 ottobre quando lo inviò al Ministero”.
Per Cualbu inoltre non sarebbe valida la nomina di Marcella Crivellenti, avvenuta il 20 dicembre, dopo la fumata nera delle due sedute di Cda a ottobre. A questo punto viene riportato il testo scritto nella nota inviata da Zedda al ministero: “Il presidente, constatato il numero legale (assenti i consiglieri Cualbu e Porcelli) dichiara aperta la seduta” sottacendo che mancava la maggioranza assoluta dei consiglieri eletti. Gli altri due consiglieri, secondo Cualbu “non potevano partecipare nè a formare la maggioranza, nè al voto, a nulla vale la cosiddetta presa d’atto di Cabras e della Signora Crivellenti, presa d’atto che non rileva in termini giuridici e amministrativistici”.
Il consigliere ribadisce inoltre che “la nomina del sovrintedente è una prerogativa del Cda che deve valutarsi sulla base di precisi requisiti fissati dallo Statuto e dalle leggi che regolano le fondazioni. Lei insiste sulla condivisione con il Ministero, smentita giustamente dal Ministero e dall’Avvocatura, nelle memorie difensive depositate al Tar”.