Alt al quartiere
di
Jacopo Norfo
Martedì 05 Marzo 2013 | 18:25
Il Comune “congela” il nuovo quartiere di Su Stangioni. Zedda chiede un incontro con i proprietari delle aree per rivedere il progetto, e arrivare probabilmente a un consumo minore del territorio. L’intenzione del sindaco sembra quella di trattare su una possibile modifica del progetto. Sì o no al nuovo quartiere? La discussione in consiglio nasce da un’interrogazione di Andrea Scano del Pd: “Ricordo che i proprietari dei terreni hanno regolarmente versato Ici e Imu su terreni che risultano edificabili- dice Scano- si punta a realizzare un quartiere modello che darebbe lavoro a centinaia di operai che in tempi di crisi sarebbe un fatto importante. Ci sarebbero 65mila metri quadri di aree verdi, un terzo dell’intervento in quello che sarebbe un quartiere modello. A Cagliari servono case a costo contenuto, e per la prima volta a Su Stangioni ci sarebbero in quella che chiamerei edilizia sociale. Su Stangioni sarebbe tutto tranne che un ghetto, ci sono 150 famiglie di piccoli proprietari che attendono una risposta. Viene posta giustamente la questione del consumo del territorio, ma non lo stiamo certo sperperando”. Seconda interrogazione simile di Alessio Mereu dei Riformatori: “Finalmente da parte del Pd- dice Mereu- c’è la convinzione che la causa dello spopolamento è dovuta alla mancanza di case a prezzi non eccessivi. Qui la crisi è arrivata insieme alla fame di posti di lavoro. La scorsa amministrazione per questo motivo aveva predisposto dei piani di zona, poi c’è stata anche la pianificazione strategica intercomunale. So che nella maggioranza c’è un acceso dibattito sul problema della casa. Sindaco, qual è l’iter della pratica?”. Risponde il sindaco Zedda: “Abbiamo ereditato 9mila pratiche nell’urbanistica, l’assenza di regole ha comportato ostacoli: siamo in fase di adeguamento del Puc al Ppr, si sono persi anni. Poi ci sono il Pul, il piano particolareggiato del centro storico che spero sarà approvato entro l’anno. Punteremo sui concorsi pubblici per potenziare l’organico di ingegneri e geometri. In 10 anni si sono perse quasi tremila unità lavorative. Ci sono tantissimi beni di proprietà dello Stato, della Regione che potrebbero essere ridati ai privati. Su Stangioni? L’esigenza principale è quella di incontrare i proprietari: da un lato c’è il dovere di dare risposte, dall’altro il diritto di avere chiarimenti. C’è il rischio di prescrizioni sul consumo del territorio da parte dell’Unione Europea, quindi bisogna andarci cauti e chiarire bene tutto. Ci siamo giocati un bel po’do cemento con le aree Bs3 asterisco. So benissimo che a Su Stangioni ci sono stati costi enormi per i privati, quindi va avviata una discussione anche per trovare soluzioni nuove. Ci sono anche operazioni che si possono fare non in periferia ma nel tessuto urbano esistente. Non bisogna ragionare soltanto in modo ideologico”. Mereu ribatte: “Mi sembra di capire che il sindaco stia giustificando una battuta di arresto, e che i privati non si siano mai sottratti agli incontri. Siamo noi a dover accelerare”. Scano insiste: “Bisogna dare risposte alle giovani coppie e il piano particolareggiato non darà certezze in questo senso. Per Su Stangioni urgono risposte chiare, queste persone è dal 2006 che aspettano. Siamo stati noi a chiedere a loro di intervenire”. Tra il pubblico del consiglio comunale c’erano anche i proprietari di Su Stangioni, che attendevano risposte più precise. “Noi in realtà l’incontro con il sindaco Zedda lo abbiamo richiesto già da un anno- spiega il progettista Paolo Laconi- siamo disponibili anche subito e a qualsiasi trattativa, a patto che la proposta del Comune non sia irricevibile. Dalla nostra abbiamo tutte le delibere, siamo del parete che Cagliari abbia bisogno di più verde e di quartieri più vivibili. Un eventuale scambio di aree? Su Stangioni resta il luogo ideale per la crescita della città”.