IL CASO. Lettera aperta dell'associazione Alfabeto del mondo: «Verificate che cosa facciamo»
Quando si finisce nel tritacarne mediatico si rischia di essere travolti. Anche se ci si chiama associazione culturale Alfabeto del mondo e da anni si fa del bene insegnando gratuitamente la lingua italiana agli stranieri e le lingue straniere agli italiani e si favorisce lo scambio culturale e l'integrazione degli immigrati sottraendoli allo sfruttamento e alla manodopera della criminalità locale. Attraverso volontari che regalano il loro tempo svolgendo un'opera che non andrebbe criticata ma premiata.
Invece l'associazione è al centro delle polemiche perché ha avuto dal Comune una sede - in via Eleonora d'Arborea - senza passare per un bando. E il Comune ha annunciato lo sgombero dei locali.
Ieri la presidente, Eugenia Maxia, ha scritto una lettera aperta per spiegare, ancora una volta, l'importanza delle loro iniziative: «L'associazione raccoglie annualmente circa 400 studenti nei corsi di italiano per stranieri ed è stata oggetto di grande interesse da parte della stampa (130 articoli su quotidiani locali e 7 articoli su quelli nazionali) e 3 trasmissioni televisive che hanno confortato anni di silenzioso e gratuito lavoro. Il progetto di lavori di pubblica utilità di concerto con il ministero di Giustizia e il Tribunale di Cagliari», sostiene, «offre un servizio sociale utile ai cittadini, ma soprattutto allo Stato, perché offre la possibilità di scontare una pena senza continuare a sovraffollare le carceri consentendo di risparmiare i relativi costi».
NESSUN CONTRIBUTO PUBBLICO «L'associazione», prosegue la presidente dell'associazione, «si regge sul contributo volontario dei soci e di privati e non riceve alcun finanziamento pubblico. Per questo motivo è stata costretta a lasciare i locali storici di Sant'Eulalia, non essendo più in grado di sopportare le spese relative ai costi di manutenzione. Da novembre 2011, nei locali di Via Eleonora d'Arborea svolgiamo una importantissima e utile funzione sociale distribuendo gratuitamente libri alle persone socialmente svantaggiate e agli immigrati».
ASSEGNAZIONE DEFINITIVA L'associazione è provvisoriamente ospite in quei locali e ne ha chiesto, in base al regolamento comunale, l'assegnazione definitiva essendo «il supporto necessario per l'esistenza dell'associazione ed ha dato dignità al lavoro gratuito di tutti i soci che credono fermamente all'eguaglianza fra i popoli».
GLI INCARICHI Tra le convenzioni dell'Alfabeto del mondo, ci sono 36 progetti di inclusione sociale con il ministero di Giustizia, 20 con la Asl e i servizi sociali dei Comuni e della Provincia per i programmi di inclusione sociale, iniziative con le scuole e le Università per programmi di formazione e di riqualificazione professionale, consulenza legale gratuita per gli immigrati. E sono solo alcuni. Da qui lo sgomento per la decisione del Comune di sfrattarli.
Un controsenso. Cacciando loro, il Comune caccia anche gli utenti che assiste attraverso l'associazione. E se li aiutasse almeno a trovare un'altra sede? I volontari hanno raccolto più di 1000 firme a sostegno della loro causa, invitano i cittadini ad andare a vedere che cosa fanno ed hanno aperto un gruppo su Facebook. (f.ma.)