Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Abbanoa dichiara guerra a chi non paga l’acqua

Fonte: La Nuova Sardegna
5 marzo 2013

 

Da oggi a Oristano e Alghero il censimento dei contatori con 85 ispettori in campo. Il dg Sandro Murtas: «In Sardegna ci sono quattordicimila utenze fantasma»

    abbanoa
    acqua





di Giampaolo Meloni

ORISTANO. Tra malaffare e virtuosismo comincia oggi la grande operazione “Acqua pulita” di Abbanoa. A Oristano e Alghero entra in campo una task force di 85 unità, metà per ciascuna città. È il censimento delle utenze. Il gestore unico controllerà dovunque arriva la rete idrica per accertare i prelievi e le immissioni in fognatura. Nel 2013 la verifica riguarderà cento centri abitati. «Contiamo di concludere questa fase in tempi brevi», prevede l’ingegnere Carlo Manconi, dal 2009 amministratore della società.

Nel marasma degli allacci alla rete idrica c’è di tutto: dagli utenti corretti a quelli distratti, da quelli che vanno in crisi cardiaca quando vedono le bollette a quelli abusivi. Ora Abbanoa reagisce, ma tanti cittadini percepiscono questo come un atteggiamento severo, aggressivo. «Ma non è così – precisa Carlo Manconi –, forse abbiamo cominciato questa verifica in ritardo, tuttavia la situazione di partenza era complessa». Un esempio? Tante fatture in acconto (ossia sulla presunzione dei consumi) emesse senza avere i data base in ordine. L’amministratore è perentorio: «Ora dobbiamo regolarizzare per assicurare il servizio agli utenti. Non farlo sarebbe sbagliato e gravissimo di fronte ai cittadini che pagano». Ora, comunque, comincia il censimento. E sull’argomento risponde il direttore generale di Abbanoa, Sandro Murtas.

C’è un motivo nella scelta di iniziare da Oristano e Alghero?

«Su Oristano in particolare l’inadeguatezza dell’anagrafica, acquisita solo parzialmente e che era gestita da una società appaltante. Abbiamo ripulito gli elenchi fino al massimo possibile: corretto migliaia di errori come mancati aggiornamenti, misure di consumo sbagliate, inesattezze nelle matricole dei contatori. Ma questo non consente di completare una vera e propria bonifica. Da ciò l’esigenza del censimento, di andare casa per casa e chiedere al beneficiario del servizio di leggere con noi e certificare i dati presenti nei data-base: una piccola intervista, un modulo nel quale vengono riportati tutti i dati disponibili corretti».

Che faranno i tecnici?

«Faranno l’accertamento sulla condizione fisica del sito: se è a norma, se è sigillato, se è dentro o all’esterno dell’abitazione e se ci sono delle manomissioni. Essendo il contatore l’elemento di garanzia nel rapporto tra noi e il cliente, abbiamo deciso di sostituirli con apparecchi di ultima generazione: a prova di errore e di abuso. Il principio primo del rapporto contrattuale è che non ci siano errori, omissioni o abusi nella rilevazione».

L’obiettivo è anche fare il conto dei furbetti.

«Nei controlli emergono tutte le illegalità, che vanno da quella più blanda, come chi beneficia del servizio ma non è titolare del contratto, che genera il fenomeno del non arriva la bolletta, alle illegalità più marcate: gente che non è titolare di contratto e addirittura si è allacciata abusivamente alla rete pubblica».

È fenomeno diffuso?

«Purtroppo in alcune realtà è rilevante. Le utenze accertate in Sardegna sono 706mila, quelle che riteniamo siano reali sono almeno 720mila. Solo nel 2012 abbiamo individuato quasi 6mila abusivi, altri 15mila sono da verificare».

Attraverso il censimento.

«Sì, ma non solo. Faremo oltre un milione di letture. Vuol dire che nel resto della Sardegna non è che non succede niente. I nostri operatori, ora dotati di palmare, capace di fare la foto al contatore, continueranno a visitare due volte l’anno tutti gli utenti per leggere il consumo e certificarlo«.

Gli utenti vi rimproverano anche dinamica incerta, saldi, acconti, bollette salate.

«Non neghiamo il problema, ma è anche vero che non lo abbiamo generato noi. Ogni oristanese sa che cosa gli è successo. Larga parte della cittadinanza che ci ha segnalato questi casi non riceve la bolletta, qualche volta lo abbiamo accertato direttamente: gli utenti non erano nell’anagrafica che abbiamo acquisito. Il che significa che pochi onesti hanno pagato correttamente, e una parte incerta sfuggiva alla lettura e alla fatturazione. Questo va interrotto. Il destino è la piena trasparenza».

Riuscirete a chiudere entro l’anno tutti i contenziosi?

«Sì. In maniera massiccia abbiamo riqualificato il personale, che ha le competenze e sta per strada».

Dimensioni del contenzioso?

«Abbiamo emesso 5 milioni di bollette e ne è venuto fuori un contenzioso importante, compresi anche nostri errori, che è tuttavia sotto il 4 per cento del totale delle fatture.

Vi accusano di essere lenti.

«Abbiamo un settore specifico che si occupa solo dei reclami. Siamo stati abbastanza lenti nel rispondere perché moltissimi accertamenti sul contatore possono essere risolti con le verifiche fisiche».

L’anno scorso avete censito La Maddalena.

«Già, e il 95 per cento dei contatori ha manifestato problemi».

Quando sarà il turno delle altre grandi città?

«Entro il primo semestre del 2013. A Cagliari, Sassari e Olbia i nostri tecnici stanno già lavorando con i tecnici comunali per risolvere i problemi dei grandi condomíni e soprattutto dell’edilizia residenziale pubblica, dove qualche volta neppure si sa chi stia dentro l’appartamento».

Grandi problemi sui quali anche Abbanoa ha qualche peccato.

«Ci abbiamo messo del nostro. Avevamo affidato le letture a ditte esterne. Le letture dei contatori qualche volta si sono rivelate non certe, forse perché fatte a tavolino. Comunque nella prima fase dell’anno scorso abbiamo messo a posto la situazione in 60 comuni».

L’operazione nasce anche dall’esigenza di rimettere in linea i conti di Abbanoa?

«Prima di tutto è un atto dovuto. Se non si fa così non ha senso che vi sia una società di gestione. E se non si fa, queste aziende entrano velocemente in crisi: un errore nella certificazione dei dati ha come automatismo il contenzioso e la morosità. In un sistema fuori dalle regole anche chi è onesto è portato a non pagare, con comportamenti degeneranti».

Parliamo di tariffe.

«Le tariffe sono stabilite dall’Autorità d’ambito, che ora sta adottando il nuovo modello e certifica che la tariffa applicata in Sardegna, sin da quando si è partiti, è di gran lunga più bassa di quella che si sarebbe dovuta applicare.».

Aumenti in arrivo?

«Il cittadino non sta rischiando che da oggi a domani la tariffa venga raddoppiata. Quindi i conti vanno progressivamente in miglioramento, considerando comunque che la tariffa non aumenta di quanto sarebbe necessario ma in maniera controllata per applicazione dei principi di legge».

Bilancio?

«I conti di Abbanoa hanno criticità importanti, ma sta migliorando la capacità di fatturare. Chiudiamo il 2012 con oltre 220 milioni di fatturato e oltre 180 di incassi. Vuol dire che nonostante la criticità del sistema, la fatturazione corretta sta portando il pagamento dell’acqua alla regolarità che già appartiene agli altri servizi. Questo lo vediamo nei bilanci. Che si possono sanare solo proseguendo in questa azione».