Poetto
A RISCHIO Gli uffici di via Sauro esaminano la richiesta di accertamento di compatibilità dei gestori, ma l’assessore Paolo Frau conferma che trovare un’altra soluzione è quasi impossibile
I chioschetti del Poetto, nonostante le chiare indicazioni del Comune, sono ancora tutti in piedi. Ma, a meno di clamorosi colpi di scena, con i giorni sempre più contati. Perché se i gestori tentano l’ultima carta,l’assessore Frau è chiaro: «I baretti sono da smontare e rimontare». Il 26 febbraio i gestori spediscono un faldone di documenti - l’accertamento di compatibilità - all’ufficio comunale dell’Urbanistica. Le carte sono ancora sotto la lente di ingrandimento dei tecnici di via Nazario Sauro, e il verdetto tarda a arrivare. Nel frattempo, lo stesso sindaco Massimo Zedda ha bocciato la proposta della Regione, il cosiddetto decreto Rassu, perché «c’è il concreto rischio che in caso di ricorso alla nostra autorizzazione, sulla base di un decreto che non prevede neppure la retroattività, gli operatori saranno costretti a bloccare l’attività in piena estate». Insomma, una stroncatura senza possibilità di appello, per il provvedimento firmato dall’assessore regionale Urbanistica, Nicola Rassu. Il suo collega di palazzo Bacaredda, Paolo Frau, spiega che gli scambi con gli uffici sono frequenti, per il momento non ci sono sviluppi, ma è fin troppo sibillino quando afferma che «se nelle carte inviate dai gestori ci fosse una risposta valida al problema, si sarebbe già arrivati a individuare una soluzione. Invece, non posso negare che la cosa sembri piuttosto difficoltosa», afferma l’assessore comunaleall’ Urbanistica, «ci sono continue interlocuzioni tra gli uffici preposti, aspetto l’esito delle analisi in fase di svolgimento per capire se ci può essere o meno questa possibilità di percorrere la strada dell’ac - certamento di compatibilità».
Ricapitolando: il salvagente lanciato al Comune dai gestori dei baretti per salvare sé stessi è ancora in fase di studio, e i primi di febbraio, tra l’ombra incombente della Procura e la perdita delle licenze, lo stesso Comune spedisce le lettere ai proprietari delle strutture del lungomare per chiedere “a che punto siano i lavori di demolizione”. Arrivando all’oggi: con il parere degli uffici dell’Urbanistica ancora da stilare, Paolo Frau si mostra comunque fermo rispetto a ciò che ha sempre detto: «La mia posizione resta identica, proprio perché da amministratore della mia città ho a cuore l’interesse degli operatori. I baretti sono da smontare e rimontare. Credo che l’attuale strada che si sta percorrendo diventi, ogni giorno che passa, sempre più rischiosa - dice - è scontato che voglio la conferma motivata degli uffici sulle carte dei gestori, è indispensabile. Tuttavia, ricordo che ho sempre detto in modo chiaro, e guardando in faccia i proprietari dei baretti, quali potevano essere tutte le varie implicazioni». P. R.
L’ODISSEA SOLO IL PUL RISOLVERÀ I PROBLEMI
Tanto è stato fatto al Poetto, ma la fine dell’odissea non arriva mai. Dopo lo smantellamento dei chioschi arrivato su sollecitazione della Procura, il Comune ha cercato di porre rimedio all’incertezza delle attività sulla spiaggia. Ma il lavoro si è rivelato molto difficile, complici anche le diverse posizioni dei baretti dal punto di vista amministrativo. Così si è arrivati alla demolizione della maggior parte dei chioschi, ma non tutti. Poi è arrivtaa la ricostruzione in base a criteri precisi fissati dal Comune. Ma per l’adozione del Pul serviranno ancora mesi e, nel frattempo, anche i chioschi ordinati e rifatti in legno dovrebbero essere smantellati. Da più parti si cerca una soluzione, ma il Comune sembra non fidarsi delle proposte e per non correre ulteriori rischi anuncia che i baretti andranno smontati.