EMILIO FLORIS
«Con l’elezione al Senato torno a fare politica e dovrò interessarmi anche di Cagliari». Dopo due anni in famiglia Emilio Floris torna in campo: è l’unico senatore eletto dal Pdl in Sardegna. Fare il sindaco del capoluogo è un po’ come salire al Quirinale: dopo il mandato arriva un seggio sicuro al Senato. Nel 2001 Mariano Delogu ha lasciato le chiavi di via Roma a Emilio Floris per trasferirsi per dodici anni a Palazzo Madama. E ora cede nuovamente il posto al suo eterno successore. Senatore Floris, sembra quasi che il sindaco di Cagliari abbia diritto al seggio in Senato, crede che spetterà anche a Massimo Zedda? Ha ancora molto da lavorare... Ecco, una domanda da cittadino semplice: come valuta l’operato del sindaco di Cagliari? Deve accelerare, perché gli altri corrono e si rischia di rimanere indietro. Penso alle infrastrutture, come i parcheggi: il mio consiglio è che non bisogna sempre cercare l’unanimità. Certe decisioni vanno prese e portate avanti. Viene in mente la sua battaglia per il multipiano in via Manzoni, con le proteste dei pensionati di San Benedetto portati via dalle forze dell’or - dine... Quel parcheggio l’ha fatto lo stesso. Appunto. E sa cosa mi è stato detto più volte, dopo? “Perché non avete fatto un piano in più?”. Capisce? Quindi, secondo lei, il tempo le ha dato ragione. Esatto, per governare la città non si può cercare l’unanimità. Bisogna cercare di fare almeno il bene, se proprio non si riesce a fare il meglio. Ma bisogna essere pronti a momenti di impopolarità. Non si può dire che sui chioschi, sull’Anfiteatro e sulla nomina al Lirico Zedda stia facendo scelte popolari... Sì, ma deve andare avanti senza fermarsi. Gli anni passano e gli interventi vanno fatti. Per esempio, vuole la Metro? Che vada avanti e la faccia, ma al più presto Deve puntare gli obiettivi e centrarli, non vantarsi di progetti che ha trovato già fatti... A quali progetti si riferisce? Al Parco della Musica, per esempio, l’ha trovato già pronto e ora deve muoversi a completare l’opera. Anche il lungomare di Sant’Elia e il fronte del mare sono progetti che ha ereditato da noi, non può vantarsene più di tanto. Lei, lo riconosce Zedda, ha lasciato in conti in ordine. Ma ora non sembra un periodo facile per i grandi progetti. Guardi Delogu aveva speso tutto we mi ha lasciato le casse vuote. Bisogna sapersi muovere per ottenere i finanziamenti. Da senatore ha un altro atteggiamento nei confronti di Zedda? Sono tornato in politica e sono stato eletto al Senato, li rappresenterò la Sardegna, ma ci sono anche per la mia città. E presto lo chiamerò per un colloquio privato, perché voglio che la città non rallenti il suo passo.
Marcello Zasso marcello. zasso@ ardegnaquotidiano. it