Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La crisi e il pane raffermo

Fonte: L'Unione Sarda
27 febbraio 2013


SANT'AVENDRACE. I disagi di una città raccontati da un panettiere di periferia
 

La disperazione di pensionati e padri di famiglia
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In tempi di crisi feroce pure il pane fresco diventa un lusso. C'è chi lo paga a rate e chi s'accontenta di quello duro. Pensionati a cui i conti non tornano mai, padri di famiglia che d'un tratto si ritrovano senza stipendio. Poi c'è chi un lavoro non l'ha mai avuto. Tra le corsie semivuote del mercato di via Quirra lo scenario è da dopoguerra: il filetto è roba per pochi, per i più i ritagli di carne sono una scelta obbligata. E le ossa di pollo diventano l'alternativa sottocosto per portare a tavola un piatto di brodo.
LE TESTIMONIANZE Augusto Fonnesu, titolare dell'Antico Forno, in viale Sant'Avendrace 176, ormai non si meraviglia più: «Sono sempre di più le persone che mi chiedono il pane raffermo». Quando non ce n'è si fanno andar bene anche filoni e rosette vecchi di due o tre giorni. Alcuni si presentano all'ingresso del panificio all'orario di chiusura, cercando di confondersi tra la gente normale. Altri arrivano la mattina presto, attendono in silenzio il loro turno, poi con voce mesta e sguardo implorante si affidano alla sua bontà. «Le è rimasto qualcosa da ieri?», è una domanda che Fonnesu sente quotidianamente. «È un fenomeno diffusissimo», ammette rassegnato. «Sono soprattutto uomini, dai cinquanta in su. Spesso gente del quartiere».
DIGNITÀ CALPESTATA La povertà ha mille volti: «Vengono persone di tutti i tipi, disoccupati da sempre, padri e madri di famiglia che hanno perso il lavoro e tanti pensionati». E la dignità ridotta a brandelli da giornate troppo dure per poterle combattere. I tempi degli sprechi son finiti da un pezzo, ora anche i benestanti fanno attenzione al centesimo. L'arte dell'arrangiarsi dilaga. E capita che il ferro vecchio si trasformi in opportunità di guadagno. «Tanti cagliaritani lo raccolgono per poi rivenderlo», racconta Anselmo Podda, titolare di un'officina meccanica in via Monferrato. Davide Fenu, al box 8 del mercato di via Quirra, cerca di attirare i clienti con le offerte della settimana: «Hamburger e tagli minori vanno per la maggiore. Per il manzo la gente aspetta gli sconti». Alessandro Costa ha il bancone poco più avanti: «Molti anziani mi chiedono piccoli scarti gratis per il brodo».
POCO GUADAGNO Affari in calo del cinquanta per cento da Flavio Milia: «A fine giornata a qualche pensionato regaliamo qualcosa, dicono che è roba per i gatti, ma in realtà è per loro». Al box 28 lavora Giuseppe Piras: «Capita la stessa cosa da me». Il piano rialzato ospita frutta e verdura. Un pomodoro, una patata, una carota. Non è la spesa da single. «Ci mangia un'intera famiglia», racconta Paola Cabras, titolare del box 8. Chiedono sconti e s'attengono scrupolosamente al budget i clienti di Francesco Turis: «Qualcuno fa la spesa e mi promette che pagherà appena ritirerà la pensione. Vorrei accontentarli, ma non posso permettermelo». Massimo Angius lavora accanto, da lui le alette di pollo vanno alla grande, le fettine - contate - si riservano al fine settimana.
Sara Marci