Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Una festa 5 volte stellare «Vittoria per i cittadini»

Fonte: Sardegna Quotidiano
26 febbraio 2013

L’ONDA SULL’ISOLA

VIA DARWIN

Manuela Corda, Andrea Vallascas e Paola Pinna, neodeputati, si aspettavano il successo, ma non così travolgente Al Senato la prima sarda, Manuela Serra. Cotti: legge da deficienti n Si sono dati appuntamento all’hotel Caesar’s. Loro hanno fatto in modo che l’onda si alzasse. E da lì, davanti ai pc di un albergo di via Darwin, hanno ascoltato il rumore dell’onda anomala che si è infranta sulla Sardegna, travolgendo quasi tutto quello che c’era: equilibri politici, accordi, alleanze. Tutto scombussolato. I già parlamentari Cinque Stelle hanno raccolto i dati. A pagare il loro ingresso impetuoso soprattutto il Pd, che nella popolosa provincia cagliaritana al Senato diventa il secondo partito, mentre resiste la coalizione dopo un faticoso testa a testa con le stelle del movimento. Giochi più o meno simili anche alla Camera, con i grillini a quota 30 per cento e i democratici a guardare dal basso. Ma il risultato più strabiliante è quello della provincia Carbonia-Iglesias, dove le 5 stelle brillano con più del 30 per cento in entrambe le Camere. Ed eccoli i volti nuovi per Montecitorio: Manuela Corda, Andrea Vallascas e Paola Pinna sono certi di atterrare a Roma. Al Senato gli onorevoli («ma non chiamateci così») in partenza sono Emanuela Serra e probabilmente Roberto Cotti (a fare la differenza sarà il dato nazionale complessivo). Ma intanto nella sala del Caesar’s dove i grillini si sono dati appuntamento per la lunga attesa dei risultati, l’atmosfera è certamente quella di una grande festa. Per nulla rovinata dall’irruzione dei precari dei Csl e Cesil (centro servizi lavoro) accolti e ascoltati con molta attenzione dalla futura deputata Manuela Corda (già candidata sindaco a Cagliari con poco successo, ma come è cembiata l’aria...). PARLAMENTARI A 5 STELLE Arriva verso le 19,30, quando la vittoria è già cosa fatta, e viene accolta dalle grida di festa e dall’applauso dei suoi. «Non pensavamo di vincere », dice emozionata, «ma piuttosto abbiamo recepito le istanze dei cittadini, la base, la stessa dalla quale anche noi proveniamo». Intanto, di sicuro, «vogliamo abolire il titolo di onorevole», afferma ancora, e poi l’elenco delle priorità da affrontare con la Sardegna nel cuore. «Per prima cosa bisogna recuperare i tributi della vertenza entrate», sostiene ancora la Corda con la testa già a Roma, «e poi iniziare subito a lavorare per le bonifiche, quelle sì che darebbero posti di lavoro». Ancora, reddito di cittadinanza, (i famosi mille euro al mese per disoccupati) ma tiene a precisare che non sarà un’elemosina. E prima ancora, «è necessario tagliare gli sprechi, specie quelli per le spese militari». Il prossimo futuro: «Si profila una vittoria di Pirro», osserva la Corda, “per questo tra le altre priorità ci sarà quella di cambiare la legge elettorale ». E la corsa al voto non è finita qui: «Parteciperemo anche alle regionali, e sceglieremo i nostri andidati ancora con le primarie». È ancora incredulo invece il secondo a Montecirotio, Andrea Vallascas: «Non mi aspettavo questo risultato, anche se qualcosa si era intuito dalla grande partecipazione della gente ai nostri incontri». Il motivo è semplice: «Abbiamo lavorato bene nei territori, abbiamo riavvicinato i cittadini alla politica e hanno creduto nel cambiamento». Tra le priorità da affrontare una volta seduto negli onorevoli scranni, anche per lui «rivedere la legge elettorale, quella che ha portato tutta questa instabilità». Paola Pinna, racconta di «un risultato ben oltre le aspettative. Certo, qualcosa avevamo capito dall’enorme partecipazione ma non ci aspettavamo un voto così netto. Con noi il cambiamento sarà possibile, così come il reddito di cittadinanza », inserito tra i primi punti del Movimento. Ancora più emozionata è la neo-senatrice Emanuela Serra, insegnante: «Questa vittoria è una gioia per tutti i sardi e soprattutto per noi, cittadini. Dopo anni di lavoro nel territorio, oggi finalmente è stato possibile far diventare di nuovo la gente comune protagonista del governo dello Stato ». I primi suoi passi a palazzo Madama saranno soprattutto per «cambiare la legge elettorale e lavorare tanto per il mondo della scuola. Provengo da lì e so quanto ci sia da fare». Roberto Cotti, pronto per diventare onorevole, se la prende senza mezzi termini con il “p o rce llum”: «Questi deficienti», sbotta raccomandasi di scrivere proprio così, «non sono stati capaci neanche di cambiarlo. È assurdo che con la crisi che c’è siamo costretti ad andare di nuovo al voto, spendendo altri soldi». Una cosa è certa: «Il nostro è un segnale di fortissimo cambiamento, una cosa così non si era mai vista nella storia della Repubblica ». E garantisce: «Nessuna alleanza, noi andremo in Parlamento come movimento. Le nostre decisioni non saranno prese dal singolo. Basta con le grandi manovre calate dall’alto » .

Francesca Ortalli