Lunedì il piano di dimensionamento dei siti scolastici sarà definito anche nei dettagli La Cgil teme che si svuotino gli istituti di aree periferiche e popolari come Sant’Elia e San Michele
di Stefano Ambu
CAGLIARI. Nuova scuola a Cagliari. La prossima sarà la settimana del via libera al Piano di dimensionamento scolastico. Avanti così, dice il Comune. Ma la Cgil ribatte: fermiamolo. Pomo della discordia le "autonomie": ora sono diciotto, ma con la riorganizzazione diventeranno tredici. E secondo il sindacato il restyling farà perdere importanti punti di riferimento in periferia con sedi di dirigenza e uffici amministrativi. Le basi, insomma, per un migliore controllo del territorio. «La soppressione grava soprattutto – si legge in una lettera firmata dalla segretaria della Flc-Cgil di Cagliari inviata la scorsa settimana all'assessore comunale alla Cultura Enrica Puggioni – sui quartieri popolari a forte rischio: il che in via di principio non pare seguire il criterio principe di investire soprattutto risorse e organizzazione proprio su tali luoghi deprivati». E i tagli, sempre secondo il sindacato, riguardano aree ad alto rischio dispersione scolastica. «Non è assolutamente vero – ribatte Puggioni – abbiamo conservato tre fondamentali autonomie tra Is Mirrionis e San Michele. Abbiamo solo eliminato le reggenze con i dirigenti scolastici che da soli dovevano occuparsi di due autonomie». Il segretario regionale della Cgil scuola però ribatte: «Non era questo il momento – spiega Peppino Loddo – siamo in presenza di un quadro normativo incerto e in evoluzione. Perchè tagliare ora? Le autonomie, una volta perse, non ci verranno mai restituite». E i bambini? Andranno a scuola con gli stessi compagni e le stesse maestre? In questi mesi – quando è iniziata a circolare la voce della "rivoluzione" – il Piano è stata la più grande preoccupazione di mamme e papà.
«Un messaggio deve essere chiaro, soprattutto per i genitori degli alunni: non sarà toccato alcun punto di erogazione». Questo significa, assicura l'amministrazione, che eliminazioni e accorpamenti non avranno riflessi diretti sulla normale vita scolastica: docenti e bambini rimarranno nelle loro classi e sempre negli stessi plessi scolastici. Tornando al discorso periferie la Cgil, nella lettera all'assessore, parlava di sbilanciamento verso le zone Genneruxi, Monte Urpinu, Bonaria. E i quartieri popolari? «Nessuno sbilanciamento – ribatte Puggioni – stiamo intervenendo a Sant'Elia con un centro per l'infanzia e l'adolescenza. E stiamo progettando un nuovo presidio culturale anche a San Michele, altro che abbandono».
Il Piano è stato presentato mercoledì scorso anche in commissione cultura. «Le nostre intenzioni – ribadisce la presidente Francesca Ghirra – sono quelle di rafforzare la presenza della scuola in periferia. Possono essere dei punti di riferimento per gli abitanti. Anche se spesso sono proprio gli stessi residenti a voler iscrivere i loro figli lontano dal loro rione. A Sant'Elia, ad esempio, abbiamo una scuola media chiusa per mancanza di iscritti. Dobbiamo puntare, già dal prossimo bilancio, a reperire fondi anti-dispersione».
C'è anche il caso San Benedetto. «Nonostante la presenza di numerosi punti di erogazione del servizio scolastico, appartenenti a più autonomie, rimane privo di una propria autonomia – si legge sempre nella lettera – ma a voler proprio applicare la logica di una razionalizzazione della rete scolastica coerente con il territorio non si dovrebbe al contrario ipotizzare di istituirne una?" I giochi però sembrano già fatti, però: lunedì il Piano approda in Conferenza provinciale per il definitivo via libera.