I lavoratori annunciano nuove azioni contro la Crivellenti e temono il tracollo: «Stipendi garantiti sino a febbraio. E poi?»
di Stefano Ambu
CAGLIARI. Assemblea permanente, striscioni, volantini e comunicati al pubblico in sala prima dell'inizio dello spettacolo. Cose che succedevano anche ai tempi del Soprintendente Maurizio Pietrantonio, sembra passato chissà quanto tempo. E invece in via Sant'Alenixedda cambiano le gestioni, ma la musica rimane, anche se per motivi diversi, piú o meno sempre la stessa. Sulla contestazione alla nuova numero uno Marcella Crivellenti da ieri, dopo gli appelli e i ricorsi, c'é stata una accelerazione. L'hanno votata i lavoratori riuniti nella sede del Lirico dalle 9: assemblea permanente. E sono subito scattate le comunicazioni di rito alla Prefettura con l'indicazione delle quattro zone riunioni dei dipendenti: foyer, sala rossa, sala coro e sala prove-regia. Gli orari della mobilitazione: presidio dalle 10 alle 13 la mattina e dalle 17 alle 20 la sera. I momenti più caldi saranno in concomitanza con l'inizio degli spettacoli, come ieri. Ma ci saranno azioni di protesta a sorpresa in giro per la città. Una chiamata alle armi che ha già fissato un primo traguardo, l'appuntamento dell'udienza al Tar del 27 febbraio: in piazza del Carmine si attendono le prime risposte sul futuro del Lirico. Il giudice dovrà pronunciarsi anche sui ricorsi di due partecipanti alla manifestazione d'interesse per la nomina del Soprintendente. In uno di questi c'è anche la richiesta di sospensione di tutti gli atti che hanno portato alla nomina della Crivellenti.
Il pericolo piú grande? «Abbiamo paura – è stato spiegato dai sindacati ieri pomeriggio nel corso di una conferenza stampa – che venga messa in liquidazione la Fondazione con un declassamento al quale ci opporremo in qualsiasi modo. Facile capire cosa potrebbe succede andando avanti di questo passo: se il Teatro non dovesse assicurare standard di produzione richiesti dal Ministero potrebbero non arrivare i finanziamenti garantiti a una Fondazione. Questa assemblea sarà l'occasione per coordinarci con le altre Fondazioni». E il messaggio è stato rilanciato con un maxi- striscione con la scritta: no alla liquidazione. Ma ieri mattina è emersa una novità che ha scosso non poco i dipendenti: «Abbiamo scoperto – ha detto Massimiliano Cecalotti della Rsu – che c'é la copertura solo per gli stipendi di febbraio. Ma non per quelli di marzo. Siamo spaventati». I sindacati hanno anche denunciato il mancato arrivo dei fondi comunali, complessivamente 2,4 milioni e di quelli regionali. «Il prestito – ha detto Ceccalotti – sarebbe dovuto partire a gennaio e in qualche modo anche i creditori sembravano più tranquilli. È tutto congelato». Lavoratori preoccupati per l'imminente avvio della stagione lirico-sinfonica. Lo ha detto ieri Ceccalotti e lo ha ribadito un documento redatto al termine del l'assemblea di ieri. «I reparti deputati alla preparazione e alla realizzazione della Stagione lirica sono al momento all'oscuro non solo dell'organizzazione ma anche dei titoli su cui dovrebbero lavorare: manca la figura del direttore degli allestimenti scenici, manca la figura del direttore artistico, i lavoratori precari che normalmente vengono impegnati nello svolgimento della Lirica non sono stati confermati». Una guerra che non finisce mai. Lavoratori delusi anche dal Ministero: «C'era stato un comunicato molto preciso- spiegano- ma poi nessuna risposta ai nostri appelli: ci sentiamo abbandonati».