Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Non taglio i vostri salari e lavoro con trasparenza»

Fonte: La Nuova Sardegna
23 febbraio 2013

 

Il sovrintendente Marcella Crivellenti risponde al sindacato su stipendi, programmazione, bilancio e sulla sua retribuzione, ma si rifiuta di dare i numeri



CAGLIARI. I sovrintendente del Teatro Lirico Marcella Crivellenti interviene sulla nota di tre giorni fa inviata da Uilcom e Libersind ai vertici politici e istituzionali locali e regionali. Nella missiva i due sindacati descrivevano il teatro vittima di una «anarchia premeditata e funzionale al suo totale affossamento...i lavoratori hanno visto decurtato il loro salario del 22 per cento...la situazione lavorativa all’interno dell’azienda rispecchia la volontà del presidente: immobilismo totale. A marzo dovrebbe iniziare la stagione lirica e non sono stati fatti contratti ad artisti e direttori...vorremmo sapere quale è la funzione del sovrintendente remunerata con 120mila euro l’anno, ossia 10mila euro al mese». La Crivellenti definisce «gravi e infondate» le frasi sul taglio delle retribuzioni. «Non posso che ribadire di non aver mai disposto alcun taglio, come già comunicato ufficialmente. Vi invito ad indicare con esattezza quale atto a me riconducibile avrebbe comportato la presunta decurtazione del 22% dalla busta paga. In attesa della vostra risposta, non posso che lamentare l'ennesima provocazione a mezzo stampa, quantomeno singolare visto che nessuna richiesta di chiarimento è giunta in proposito alla Sovrintendenza da parte delle suddette associazioni sindacali». La nota prosegue ribadendo che la «Sovrintendenza continua a manifestare la massima disponibilità al dialogo sui problemi del Teatro: un confronto costruttivo dal quale, le rappresentanze sindacali del Lirico continuano a fuggire, preferendo denunce pubbliche di ampio rilievo ma di nessuna sostanza».

L’accusa di silenzio viene respinta, a cui segue un elenco di ciò che l’ufficio retto dalla Crivellenti avrebbe adottato «in appena 59 giorni di attività: si ricorda bilancio preconsuntivo 2012, il bilancio previsionale 2013 e il previsionale triennale, l’approvazione della stagione 2013 (con l'encomio del cda) e la programmazione del XIII festival di Sant’Efisio, l’incremento della attività di concessione del Teatro a terzi per promuovere le entrate e dare casa a progetti artistici di altro genere rispetto alla nostra programmazione, per ripristinare la centralità appannata del nostro Teatro; lo stato del contenzioso, la ricognizione di tutte le poste patrimoniali della Fondazione con conseguente attività di recupero crediti e interlocuzione coi fornitori, per minimizzare gli oneri legali e finanziari; l’introduzione di corretti meccanismi di gestione professionale e in linea coi tempi, oltre alla puntuale esecuzione tanto delle richieste del cda che dei revisori, quanto delle normative in tema di sicurezza e sanità, inevase da due anni, oltre all'avvio dei rapporti con l'Avvocatura dello Stato che difenderà dal 2013 la Fondazione in giudizio e dei progetti e partenariati del Parco della Musica». Un passaggio sulla stagione lirica, «questa non è mai stata annunciata prima di marzo». E infine la retribuzione. «Il compenso ufficiale di 120 mila euro è onnicomprensivo e al lordo di tasse e imposte. Tale ammontare è di gran lunga inferiore a quello percepito dai miei predecessori ed è stato definito in base ad un deliberato in cda, promosso dal Presidente Zedda, come non superiore al compenso del direttore generale del Comune». La nota si chiude con una stilettata foriera di ulteriori polemiche. «Viva la trasparenza al punto che darò mandato per studiare una modalità legalmente sostenibile per rendere disponibili a chiunque ne facesse richiesta, i dati relativi alle retribuzioni di tutti i dipendenti del Teatro». La stessa trasparenza che la sovrintendente non ritiene che vi debba essere per gli atti deliberati dal Cda. Richiesti elementi su questi punti, la Crivellenti ha replicato con una nota nella quale dichiara di non poter divulgare «atti non pubblici dal contenuto riservato, di cui non ho il potere di divulgare il contenuto, pena la violazione del dovere di riservatezza». Gli atti in questione sono i bilanci e la programmazione.