LO SFOGO La sovrintendente spiega di non aver ridotto gli stipendi e che lei guadagna meno dei suoi predecessori
Ogni mattina si sveglia con le orecchie che fischiano. Marcella Crivellenti da quando è stata indicata da Massimo Zedda alla guida del Teatro lirico è finita sotto il fuoco incrociato di sindacati e partiti, di centrodestra e centrosinistra. Gli ultimi attacchi sono arrivati dalle sigle Uilcom e Libersind, e il sovrintendente ieri si è svegliata spiegando che «il silenzio della Sovrintendenza - necessario per non cadere in polemiche pretestuose e poco produttive - è stato scambiato per inattività», e per questo ha deciso di rispondere, punto su punto. Tra le accuse mosse dai sindacati c’è il taglio del 22 per cento sugli stipendi dei lavoratori «e né Zedda né la signora Crivellenti si sono disturbati a comunicare quali siano le basi giuridiche sulle quali poggia tale decurtazione salariale ». Su questo punto la Crivellenti replica in modo chiaro: «Non posso che ribadire di non aver mai disposto alcun taglio. Vi invito pertanto formalmente ad indicare con esattezza quale atto a me riconducibile avrebbe comportato la presunta decurtazione del 22% dalla busta paga». In effetti le lamentele dei lavoratori di via Sant’Alenixedda per la decurtazione degli stipendi risalgono a un anno fa, quando alla guida del Lirico c’era ancora Gennaro Di Benedetto. La Crivellenti critica il ricorso alla stampa per le ri- vendicazioni sindacali e precisa che la Sovrintendenza «continua a manifestare la massima disponibilità al dialogo sui problemi del Teatro». La sovrintendente elenca poi le attività che l’hanno tenuta impegnata «in appena 59 giorni di attività». L’elenco è lungo è va dalla preparazione dei bilanci all’approvazione della stagione 2013 «con l’encomio del cda tutto». Marnumeri +cella Crivellenti spiega di esseri occupata anche dell’organizzazione del festival di Sant’Efisio e «dell’incremen - to della attività di concessione del Teatro a terzi al fine di promuovere le entrate e dare casa a progetti artistici di altro genere rispetto alla nostra programmazione». Tra gli impegni ricordati dal sovrintendente anche il recupero crediti e le trattative con i creditori per limitare i danni economici. Un’altra accusa lanciata dai lavoratori del Lirico e il ritardo nel presentare gli spettacoli in cartellone. «Relativamente alla stagione, si ricorda che questa non è mai stata annunciata prima di marzo - ha replicato - stupisce pertanto la pretesa di una presentazione in anticipo, per giunta alla luce del recente insediamento». L’ultimo affondo è sulla lauta retribuzione del sovrintendente, che stride con i tagli subiti dalle altre buste paga. Marcella Civellenti ricorda che il compenso di 120mila euro è «ovviamente, onnicomprensivo e al lordo di tasse e imposte». E precisa che anche sul compenso c’è stato un taglio: «È opportuno ricordare come tale ammontare sia di gran lunga inferiore a quello percepito dai miei predecessori».
M.Z.