Poetto
COMUNE Indiscrezioni confermate, il verdetto della commissione d’inchiesta: serve un nuovo intervento di rimozione dell’eternit La grigliatura meccanica nel terzo lotto costava troppo
La vicenda dell’eternit sulla spiaggia del Poetto è tutt’altro che conclusa. Lo scorso 3 agosto, dopo 59 giorni di lavoro e spiaggia off limits, il sindaco Massimo Zedda firma l’ultima ordinanza di riapertura. Ma ora una nuova chiusura dell’arenile si avvicina. Dopo 11 sedute - gratuite -della Commissione consiliare di indagine sulla presenza di eternit sulla spiaggia del Poetto, presieduta da Giuseppe Farris (Pdl), ieri è stata depositava la relazione conclusiva, votata all’unanimità. Ventuno pagine, che saranno l’unico argomento all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale. La conclusione della relazione non lascia dubbi. «SERVE UN NUOVO INTERVENTO» «La commissione, pertanto, invita la Giunta - con ogni consentita celerità - a effettuare un nuovo intervento di rimozione dell’eternit e di smaltimento in discariche specializzate, operando, previa valutazione con gli Enti competenti, con le migliori tecniche disponibili e col minore impatto ambientale, riducendo al minimo possibile la rimozione della posidonia e la possibilità di rottura di frammenti di eternit, valutando l’o p p o rtunità di monitorare la qualità dell’aria durante le fasi di rimozione dei rifiuti dall’arenile». Parole chiare, arrivate dopo aver ascoltato tutti i soggetti che hanno operato la scorsa estate dalla Prima fermata al confine con Quartu. L’amianto è quello dei casotti smontati nell’86, la qualità dell’aria sembra buona, ma la spiaggia deve ancora essere setacciata. Sembra cruciale la riunione del 24 ottobre. Quel giorno sono state esaminate le foto alla presenza di Paolo Malavasi, funzionario del servizio Igiene del suolo e Fabrizio Coni, rappresentante della Se.Trand. srl, ditta incaricata dei lavori. Coni ha detto: «Nel lotto A più di un controllo visivo e rastrellamento manuale e meccanico con più passaggi, nel B controllo visivo e solo in parti limitate rastrellamento manuale, nel lotto C solo controllo visivo». Il motivo della scelta lo ha spiegato sempre Coni: «La grigliatura meccanica ha costi elevati (...) attività di rastrellamento e grigliatura non previste nel contratto, per quanto potessero rimuovere una maggiore quantità di rifiuto, per decisione della direzione lavori non sono state proseguite poiché onerose per il Comune». Ma non solo. «Il lotto B presentava aree critiche pari al lotto A (…) abbiamo chiesto all’Arpas di validare il 100 per cento dei campionamenti (…) in sede di campionamento congiunto sono stati scartati 14 frammenti trovati tra l’ex Ospedale marino e la Torre spagnola, ritenendo che tale fatto rafforza l’idea che quella sia una zona critica », ha aggiunto Fabrizio Coni. Sulle analisi Arpas, «non si conosce una reale lettura, perché il valore è sempre stato sottosoglia. Anche solo 0,1 grammi/chilogrammi di fibra libera sono dannosi». Nelle altre dieci audizioni ha parlato anche Pietro Denti, responsabile del procedimento amministrativo per l’abbattimento dei casotti: «A quei tempi, non esistendo una normativa specifica per lo smaltimento, l’amianto veniva trattato come tutti gli altri materiali. I tubi fognari dei casotti, in amianto, entravano fino a mezzo metro sotto la sabbia, penso siano loro che stanno riaffiorando».
Paolo Rapeanu
CHIOSCHI I GESTORI ASPETTANO DI CONOSCERE IL FUTURO DEI BARETTI E MINACCIANO DI CHIEDERE I DANNI A CHI HA FATTO LA BONIFICA
SFRATTO La Alfabeto del Mondo non potrà più occupare l’immobile del Comune n Sul futuro dei chioschi del Poetto tutto dipende dalla fumata, bianca o nera, degli uffici dell’urbanistica di via Nazario Sauro. Da quasi due settimane i tecnici stanno scartabellando i documenti del decreto Rassu, firmato dall’asses - sore regionale all’Urbanistica. Mercoledì il sindaco ha detto che «c’è il rischio che se qualcuno fa ricorso alla nostra autorizzazione sulla base di un decreto che non prevede retroattività, gli operatori dovranno bloccarsi in piena estate ». Un “no” anticipato, insomma. Maurizio Marongiu, portavoce della Poetto Services, è chiaro: «Rismontare i baretti sarebbe disastroso, letale se la spiaggia dovesse essere nuovamente chiusa per l’eternit. Siamo pronti a chiedere i danni a chi non ha fatto una bonifica adeguata l’estate scorsa » .