La solenne cerimonia si svolse solo nel 1958
Il 9 maggio 1943 il Duce conferisce al Gonfalone della città il distintivo d'onore di mutilata di guerra. L'Unione Sarda riporta la notizia con enfasi, articoli di fuoco accusano di vigliaccheria gli aviatori alleati che dall'alto di 7 mila metri hanno colpito l'inerme popolazione uccidendo oltre un migliaio di persone e distruggendo la città al 75 per cento. Pochi giorni dopo l'opera devastatrice sarà completata con l'ultimo massiccio attacco del 13 maggio.
A guerra finita, in piena ricostruzione, arriverà invece il riconoscimento della nuova Italia repubblicana con il decreto del 19 maggio 1950 firmato dal presidente Luigi Einaudi. Medaglia d'Oro al Valor Militare con questa motivazione: «Capoluogo dell'Isola Nobile e Generosa, scolta invitta d'Italia al centro del Mediterraneo, sopportò per anni, con l'indomita fierezza della sua gente, lunghe, terrificanti ed assillanti distruzioni di guerra recate dall'intensa offesa aerea. Fiera del suo destino, accolse con fierezza ogni prova dolorosa. Dilaniata, stroncata e ferita a morte, non smentì mai le sue alte civiche virtù e la fama gloriosa acquisita nei secoli dal suo popolo eroico, sublime in ogni sacrificio per l'onore della Patria. Sardegna-Guerra 1940-43».
Ma la medaglia tardò ad essere appuntata sul gonfalone della città. Avvenne soltanto nel febbraio del 1958 in occasione della visita ufficiale nell'isola del nuovo capo dello Stato, Giovanni Gronchi. La cerimonia si svolse domenica 10 nel Palazzo civico in forma solenne e con grande commozione della folla. Al sindaco, avvocato Mario Palomba, toccò il discorso ufficiale. L'Unione Sarda dedicò intere pagine all'evento. Un'epigrafe nel Municipio di via Roma, collocata nel 1993 per il cinquantenario, commemora le vittime cagliaritane del '43.
C. F.