Smog
I DATI
Le sette centraline non tarate negli anni passati non danno certezze, ma i picchi di Pm10 riguardano Pirri, soprattutto via Italia. Papoff: «Così si rischia di superare il tetto europeo»
Le sette centraline che monitorano l’inquinamento, posizionate dal Comune in diversi punti della città, sputano fuori dati non allegri. Le polveri sottili sono in aumento, e neanche di poco. Ma serve fare un passo indietro: fino al 2009 i numeri registrati dalle cabine, da via Sant’Aven - drace a via Italia, da piazza Repubblica a viale Diaz, erano totalmente sballati. Questo perché non erano mai state tarate, perciò i dati sono sempre stati presi con le pinze. Durante il primo anno di governo Zedda, un intervento costato svariate migliaia di euro (volontà degli uffici Servizi Tecnologici) ha permesso di fare nuovi aggiornamenti tecnici alle centraline. Risultato: la quota minima di Pm 10 (il nome scientifico delle polveri sottili) viaggia ben oltre i livelli di guardia, ma mancano dati privi di errore, cioè conteggiati negli ultimi 5 anni.
A parte Pirri, via Sant’Avendrace e viale Ciusa, dove le ricerche sono state condotte dallo scorso primo gennaio fino al dieci febbraio. «Undici sforamenti in via Italia, sette all’incrocio con via Po e uno in viale Ciusa. Con questo ritmo, si rischia di superare il tetto di 35 giorni in un anno chiesto dall’Europa prima di prendere provvedimenti», spiega, carte alla mano, Claudio Papoff, dirigente Verde pubblico del Comune. «I picchi riguardano Pirri, fino a 180 milligrammi di polveri sottili su un tetto da non superare di 20, si registra di notte, tra le ventidue e le sei del mattino - dice Papoff - la causa penso siano i caminetti e gli impianti di riscaldamento accesi. Ma anche pizzerie e pasticcerie influiscono sul dato. Suggerisco un questionario anonimo da inviare ai cittadini, per farci capire in che modo riscaldano la loro casa». Papoff è sicuro: «Dal 2009 a oggi, con il software rinnovato, questi numeri non sono da mettere in discussione ». E Gianfranco Damiani, ingegnere in quota Legambiente, commenta slides che confermano questi preoccupanti numeri: «In dieci anni c’è stato un crollo, nel 2000 il massimo di Pm 10 era quaranta milligrammi, sceso a 20 tre anni fa. La città risulta totalmente inquinata, in primis viale Ciusa, sant’Avendrace e Diaz. Non scherzano neanche viale Italia e l’area del mercato ittico dietro piazza Matteotti».
Micropolveri dannose, insomma. Bisogna porre rimedio: Pierluigi Leo, assessore Servizi Tecnologici a palazzo Bacaredda, commenta così: «Sono tutte zone dove confluisce maggior traffico veicolare, per fortuna i giorni di alto inquinamento non sono continui - afferma Leo - le rotatorie aiutano a combattere smog e traffico, è certificato. Concordo sulla colpa di camini e impianti di riscaldamento notturni obsoleti per i picchi notturni di polveri sottili nell’aria». Legambiente Sardegna, attraverso il presidente Vincenzo Tiana, esprime «paura per questi numeri, proponiamo corsie preferenziali e semafori priorizzati, parcheggi di intescambio, controlli alle marmitte del bus Ctm e Arst e una distribuzione delle merci con bici cargo, una modalità di lavoro già in voga tra tanti postini». P. R.