Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il ritorno del Massimo

Fonte: La Nuova Sardegna
11 novembre 2008

MARTEDÌ, 11 NOVEMBRE 2008

Pagina 2 - Cagliari

Terminato il recupero del teatro, mancano ancora i collaudi



Due le sale: una da 750 posti e una da 150



RIAPRE IL SIPARIO A marzo annunciati i primi spettacoli di prosa

CAGLIARI. I lavori sono terminati. L’ex teatro Massimo tonerà ad essere un teatro. Ora si stanno iniziando i collaudi. «Ma ci siamo presi tutti i tempi necessari. Entro margo del 2009 pensiamo che possa essere utilizzato per i primi spettacoli», spiega Raffaele Lorrai, assessore comunale ai Lavori pubblici. Il vecchio stabile ridiventerà un importante spazio di prosa per la città.
L’ultimo spettacolo risale a ventotto anni fa. Dopo la chiusura circolò la voce che al posto del cine-teatro Massimo ci sarebbe stata una lottizzazione, con tanto di progetto approvato. Ma vi fu quasi una rivolta (capeggiata da padre Guidubaldi) e il Comune bloccò tutto. Poi vi fu una permuta e il cinema teatro passò al Comune che nel 2005 trovò i soldi, bandì l’appalto e affidò i lavori. I diciotto mesi iniziali, però, tra ritrovamenti archeologici e blocchi della Regione, sono raddoppiati. E ora i lavori sono terminati.
Il teatro fu costruito tra il 1944 e il 1947 da una città che voleva risorgere dai dolori della guerra che avevano, tra l’altro, raso al suolo il teatro civico di via Università, in Castello, nel 1943. Inoltre, nel 1942, un incendio aveva distrutto anche l’altro spazio cittadino: il Politeama, sorto nel 1897 dall’ampliamento di una presistente struttura per spettacoli, il Cerruti di viale Regina Margherita. Per rimediare a queste ferite che avevano privato la città dei teatri, gli eredi Merello e l’impresario Mazzei utilizzarono le vecchie mura di un ex mulino per innalzare il cine-teatro Massimo.
Il recupero ha creato un nuovo spazio destinato a coprire un vuoto, quello di un grande teatro di prosa. Una struttura di circa settecentocinquanta posti, più una seconda, per interventi sperimentali e didattici, con centonovanta poltroncine. In particolare, in platea sono stati ricavati 594 posti a sedere, 134 in galleria e 24 nella loggia mentre al primo piano si trova la seconda sala, con anche un impianto di traduzione simultanea per conferenze e convegni. Il recupero del Massimo è partito da un costo di sette milioni e 800mila, a cui si sono aggiunte altre trance per i ritardi per i nuovi ritrovamenti cheologici.
L’obiettivo del Comune è quello di creare non solo un nuovo spazio di prosa, ma anche un luogo in grado di far nascere una scuola di arte drammatica: per attori e registi. Per il momento il Municipio manterrà la proprietà e ipotizza di gestirlo con gli operatori del settore, cittadini e regionali. Ma il progetto è ancora da costruire. (r.p.)