Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Su Stangioni, case per 2.500 persone

Fonte: La Nuova Sardegna
8 febbraio 2013

 

Confcooperative: «Non siamo cementificatori, il piano nasce per rispondere alle esigenze abitative delle fasce più deboli»





di Pierluigi Carta

CAGLIARI. Venti ettari edificabili, 1.000 unità immobiliari e 2.500 residenti previsti, per un quartiere concepito all'insegna di un'edilizia sociale moderna e ecosostenibile. È la formula prevista nel progetto presentato da Federabitazione, ieri mattina presso la sede di Confcooperative riguardo l'edificabilità del sito Su Stangioni, per il quale sono previsti 180 milioni di euro di investimenti, la creazione di 2.500 posti di lavoro in circa 10 anni e l'occupazione di 800 unità lavorative grazie agli effetti derivanti dall'indotto. Il Piano particolareggiato del sito è ormai al traguardo ma gli ultimi passi, che spetterebbero all'amministrazione comunale, non sono ancora stati fatti. Se l'Ance frena riguardo l'opportunità di aumentare la cubatura cittadina (già eccedente rispetto alla capacità di assorbimento del mercato) in una delle poche aree ancora edificabili di Cagliari, la Confcooperative si inserisce invece nel dibattito rilanciando la fattibilità del progetto. Sono molte le voci che ultimamente si sono levate a favore di una politica di riqualificazione delle cubature abitative all'interno del perimetro urbano – soprattutto del centro storico – Antonio Mattana, presidente di Federabitazione, il quale ha presieduto la conferenza di ieri mattina, evidenzia invece i vantaggi che il Piano particolareggiato Su Stangioni apporterebbe alla città. «Il piano nasce infatti per soddisfare le esigenze abitative delle fasce sociali più deboli – ricorda Mattana – non si tratta di speculazione edilizia né di cementificazione selvaggia, ma di creazione di unità abitative a costi abbordabili (si parla di 170mila euro a quadrivano) e di creazione di posti di lavoro». La Federabitazione, continua Mattana, è intervenuta nel dibattito riguardo le reazioni della cittadinanza sul piano particolareggiato e il necessario consumo del territorio conseguente alla sua attuazione. «Non si tratta di uno spreco paesaggistico ma di un corretto uso del territorio – commenta il presidente – è necessario attuare ora delle scelte urbanistiche per rispondere ad un bisogno sociale primario, sia dei nostri soci che dell'intera cittadinanza cagliaritana. Altri allarmismi mossi in questo momento a mezzo stampa – aggiunge Antonio Mattana – come l'origine etimologica del sito, Su Stangioni, non ha nulla a che vedere con la stagnazione o con l'umidità della zona, in quanto il sito edificabile è posto sulla parte alta, area peraltro esclusa dal Piano di assetto idrogeologico. Durante la conferenza, l'ingegnere Alessio Lobina ha illustrato i contenuti volumetrici del progetto e le sue caratteristiche di sostenibilità: durante lo studio del quartiere, durato anni, (il piano è infatti in cantiere da circa otto anni) la Federabitazione ha cercato di trovare la soluzione per garantire delle costruzioni col minor impatto ambientale possibile, ha cercato di progettare un sito abitativo in grado di ridurre quasi a zero le emissioni “clima-alteranti”, garantendo il riutilizzo del 50% delle acque utilizzate. Sono inoltre stati valutati con attenzione la possibilità di usufruire dei trasporti pubblici, a tale proposito è prevista una stazione della metro leggera, e la possibilità di evitare l'effetto “edilizia popolare”, per scongiurare il rischio di ghettizzazione urbana, si è provveduto a progettare abitazioni moderne, di cubatura e di forma simile tra loro. «I vantaggi – conclude Mattana – sono reali. Dopo otto anni di attesa siamo a 15 centimetri dal traguardo. È un passo che ora spetta solo alla politica».