Il cemento che divide
Federica Lai
Venerdì 01 Febbraio 2013 | 22:10
“Sulla costruzione a Su Stangioni sono totalmente contrario”. Ad intervenire sul discusso quartiere che dovrebbe sorgere tra Mulinu Becciu e la statale 554 è Giovanni Dore, consigliere comunale Idv. “Abbiamo più di 5 mila abitazioni, certificate, sfitte a Cagliari – continua Dore - e centinaia di stabili, pubblici e privati, fatiscenti, zeppi di eternit e dannosi per l'incolumità di chi ci abita o lavora, persino nei dintorni. La popolazione cagliaritana è scesa di oltre 40 milla unità in 20 anni, proprio mentre veniva costruito ogni angolo della città. E non si dica che si sono costruiti solo palazzi di lusso perchè è una grossa balla, abbiamo palazzi ovunque e di ogni tipologia. Tra l'altro il mercato immobiliare è in piena recessione ed i prezzi, anche in città, stanno calando: quasi il 4 per cento in meno nella prima parte del 2012, con punte anche del 10-20 per cento nelle tipologie meno appetibili. Costruire fuori dalle "mura" cittadine, tra l'altro in una zona dove c'è la bomba ecologica dell'ex inceneritore avrà costi sociali ed ambientali enormi. Per fare il tratto di metropolitana da Piazza Repubblica a Piazza Matteotti si spenderanno non meno di 42 milioni di euro. Quanto costerà ai cittadini cagliaritani portare trasporti, servizi, strade ed infrastrutture a Su Stangioni ?
Saranno disposti a vedersi aumentare ancor di più IMU, TARSU (anzi TARES) per veder sorgere una nuova periferia?”. Insomma una posizione molto chiara quella di Dore: assoluta contrarietà al nuovo quartiere eco sostenibile. “Concludo dicendo che tutte le politiche urbanistiche europee vanno verso la cubatura zero, cioè nuove costruzioni solo a seguito di altrettante demolizioni, e verso un recupero degli edifici più datati con ristrutturazioni idonee al risparmio energetico ed all'inclusione delle periferie più degradate col tessuto cittadino. Dobbiamo diventare una smart city e ciò non avverrà certo con la realizzazioni di nuove migliaia di metri cubo di cemento”.