Il progetto di una musicoterapista
Un massaggio sonoro applicato durante la gravidanza e nei primi mesi di vita del neonato, per rilassare i genitori ed entrare in contatto profondo col feto/bambino: è la tecnica ideata da una musicoterapista cagliaritana, Francesca Romana Motzo, 37 anni, dopo essersi formata in tutta Europa. La propone in città, a febbraio: un progetto della durata di nove mesi rivolto a coppie genitoriali, ma anche a sole mamme (per un gruppo di massimo 24 partecipanti), che comincia dal quarto mese di gravidanza e prosegue fino a dopo il parto. Il primo incontro di presentazione e dimostrazione, organizzato dall'associazione Contattosonoro in collaborazione col Consorzio Camù, si terrà il 23 al centro comunale d'arte e cultura Exmà (per info e prenotazioni, 070666399).
Nessuno strumento musicale, benché si tratti di musicoterapia: unico supporto orale consentito nel percorso è il suono della voce genitoriale, melodioso e diretto verso il nascituro. «Lavoro molto sul contatto fisico», spiega la Motzo, «sul corpo “vibrante” ad ogni emissione di suono. Ciò che faccio è guidare i genitori, e poi anche il neonato, in ciò che ancestralmente appartiene alla loro natura». L'idea nacque diversi anni fa mentre la musicoterapista si trovava a Parigi: l'obiettivo principale del lavoro era risolvere le problematiche dei bambini, loro pazienti, legate al sonno. «Una volta riuscite a far riacquistare una buona qualità del sonno e della veglia ai piccoli - prosegue l'ideatrice - erano i neo-genitori a chiederci di fare qualcosa anche per loro: necessitavano di relax, di isolarsi per qualche ora dallo stress quotidiano». Da qui la realizzazione di un vero e proprio percorso applicato alla fase della gravidanza e della genitorialità, «utilissimi alla donna per iniziare la relazione affettiva col futuro bambino, anche attraverso un'accettazione più armoniosa del cambiamento del proprio corpo, e all'uomo per vivere in modo totalmente partecipe e consapevole il proprio ruolo».
E il feto/neonato? «È stato dimostrato che una comunicazione sonoro-musicale sviluppata sia durante la gravidanza che durante i primi anni di vita - conclude la Motzo - permette di acquisire una percezione più chiara e particolareggiata di tutto ciò che lo circonda, ponendo delle basi solide per la sua futura crescita come individuo». (mi.se.)