VIALE SAN VINCENZO. Il progetto di recupero delle grotte è del 2003
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Un passato da rifugi antiaerei nella Seconda guerra mondiale e un futuro ancora tutto da scrivere. A due anni dall'inizio dei lavori la nuova ala di arte contemporanea della galleria Comunale non ha ancora festeggiato l'inaugurazione. Il progetto prevede una caffetteria, un bar con terrazza, la biglietteria e tre ampi saloni: oltre ottocento metri quadri di esposizione che si sviluppano all'interno dei grottoni dei giardini pubblici di viale San Vincenzo. Finanziato con fondi stanziati nel 2003, doveva vedere la luce otto anni dopo. Le passerelle di legno e acciaio che percorrono la struttura sono state già sistemate e la prima parte dei lavori è stata completata diciotto mesi fa. Ma gli operai hanno lasciato il cantiere nell'agosto del 2011 e non hanno fatto più ritorno.
LAVORI BLOCCATI «I lavori non sono fermi, sono solo sospesi - rassicura Enrica Puggioni, assessore comunale alla Cultura -, la galleria ha già ottenuto il via libera dalle Soprintendenze e i Vigili del fuoco hanno concesso l'agibilità. Il progetto esecutivo è ora al vaglio degli uffici regionali. Una volta ottenuta una risposta positiva potremo accedere alle risorse comunitarie per il completamento delle istallazioni».
IL COSTONE ROCCIOSO Il Comune ha già stanziato seimila euro per la verifica e il consolidamento del costone roccioso che si affaccia sulla Galleria, ora aspetta i duecentomila euro dal fondo Por, indispensabili per montare l'impianto di illuminazione e il sistema che gestisce il microclima all'interno delle cavità forse scavate dai pisani secoli fa. Un'ambientazione suggestiva, probabilmente unica in Italia, che crea anche qualche problema: l'umidità soprattutto è la grande incognita.
RISCHIO DEGRADO Sigillate per un anno e mezzo dentro una grotta, passerelle e opere in muratura sono le prime a risentire degli agenti atmosferici. L'assessore Puggioni esclude che ci possano essere danni. «Le strutture sono costantemente monitorate dai nostri tecnici e il legno e l'acciaio utilizzati sono trattati per resistere a umidità e corrosione. Dopo il via libera dalla Regione i lavori proseguiranno il più in fretta possibile». L'assessore tuttavia non azzarda previsioni e, dopo dieci anni, per il nuovo museo della città non c'è ancora un destino certo.
Luca Mascia