Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La battaglia di via d'Aquino

Fonte: L'Unione Sarda
1 febbraio 2013

MONREALE. Esposto alla procura: irregolarità sull'area proposta per la moschea
 

«Denunciamo da anni abusi edilizi, nessuno interviene»
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L'ipotesi, tramontata, che in quell'area si possa costruire la moschea ambìta dai musulmani sardi ha dato la stura a una serie di problemi che i residenti di Monreale - quartiere incompiuto di uffici e appartamenti affittati - denunciavano da tempo. Così gli oltre 500 residenti del mega-condominio di via San Tommaso d'Aquino, che si affaccia sul terreno tra la loro strada, via Anassagora e via Platone, hanno preso carta e penna ed hanno presentato un esposto alla procura della Repubblica e al corpo Forestale, inviato per conoscenza anche al Comune e alla Asl. Due pagine e mezza fitte che contengono - «atti alla mano» - la tormentata storia di quell'area (ma non solo) e l'invito a verificare quelle che ipotizzano essere responsabilità penali.
 

LE ACCUSE SUI TERRENI Si parla, in particolare, di «abusi edilizi ed amministrativi rilevati da Asl, vigili del fuoco, protezione civile e Sorveglianza edilizia del Comune per i quali non è mai stato preso alcun provvedimento nonostante numerose riunioni» con i diretti responsabili. Ma quali sarebbero gli abusi? Secondo gli esponenti, si tratta di «realizzazione di locali commerciali o a supporto degli stessi» della «recinzione di un'area pubblica per la realizzazione di parcheggi privati e di un'altra per il posizionamento di serbatoi di carburante per uso privato, della realizzazione di opere abusive nei sottopiani di un centro commerciale con la realizzazione di un deposito merci e locali tecnologici nella cui realizzazione è stata intaccata la falda acquifera». Inoltre «sono stati realizzati pozzetti che potrebbero essere concausa degli allagamenti di Pirri».
 

LE PAROLE DI FRAU Secondo i residenti di via d'Aquino, «a fronte delle parole a mezzo stampa dell'assessore Paolo Frau sulla proprietà dell'area («è del Comune, non del signor Antonello Fozzi», ha dichiarato nei giorni scorsi l'assessore all'Urbanistica replicando all'imprenditore che, ritenendo l'area di sua proprietà, l'aveva proposta gratuitamente al Comune a patto che vi realizzasse una moschea, ndr) , è incomprensibile il mancato intervento da parte degli enti competenti per la definizione delle proprietà e per ripristinare lo stato di diritto permettendo che un'area pubblica possa essere a disposizione dei cittadini e non oggetto di mire da parte di privati».
 

«POTERI FORTI» I residenti segnalano che alcuni di essi, dopo aver denunciato irregolarità, «sono stati oggetto di avvertimenti informali e di danneggiamenti alle proprie automobili» e fanno qualche considerazione su presunti accordi tra «poteri forti ed enti preposti che impediscono l'accertamento della verità». Ricordano, infine, che in quell'area si sarebbero dovuti realizzare «servizi di pubblica utilità» e concludono chiedendo che chi ha sbagliato «venga perseguito a norma di legge». (f.ma.)