Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sindaco, meno liti e più fatti

Fonte: L'Unione Sarda
31 gennaio 2013

 


Cagliari
Massimo Crivelli

Zedda nervoso,servono meno liti e più fatti.

 

Che succede al sindaco Zedda? Se lo stanno chiedendo molti cagliaritani, certamente quelli che lo hanno visto litigare con una professoressa del Siotto in un video che impazza sul web, e probabilmente anche chi ha letto le cronache del suo acceso confronto con i residenti di Villanova, prigionieri di una Ztl mai digerita.
La risposta potrebbe darla solo lui, ovviamente. Ma non credo di andare molto lontano dalla verità pensando che il nervosismo del primo cittadino stia crescendo di pari passo con il malcontento dei suoi amministrati, sempre meno strisciante e, anzi, ormai piuttosto palese. Avvertenza: non ho intenzione, per l'ennesima volta, di affrontare uno per uno i motivi delle doglianze dei cittadini. Dal Sant'Elia ai baretti del Poetto, dal pasticcio del Teatro Lirico alle polemiche sui parcheggi, dalla beffa dei ricciai al caos nella gestione di alcuni servizi fondamentali, l'elenco sarebbe troppo lungo e la discussione persino stucchevole.
Tuttavia, poiché paradossalmente ogni tanto ci criticano (da destra) perché noi dell'Unione Sarda saremmo rimasti fra i pochi a difenderla, oppure perché (sostengono i suoi fan più irriducibili) daremmo troppo spazio agli sms e alle mail di protesta che ogni giorno riceviamo, personalmente vorrei esternarle la mia simpatia e darle qualche consiglio (non richiesto, me ne rendo conto, e mi scusi per questo).
Signor sindaco, lo so bene, i cagliaritani son persone difficili. Polemici, spesso invidiosi, malfidati, abbettiosus . E in giro c'è troppa gente chi sciru tottu . Detto questo, lei la bicicletta l'ha voluta (e, mi passi la battuta, si è fatto pure quelle piste ciclabili bruttine, sconclusionate, semideserte) e ora le tocca pedalare.
Io credo che gli ottimi motivi per i quali i cagliaritani l'hanno votata e scelta siano ancora lì, dopo venti mesi, più che mai validi: un sindaco che doveva superare le logiche familistiche e sclerotizzate del centrodestra, un nuovo amministratore che, proprio perché giovane, avrebbe dovuto mettere in campo quel dinamismo e quell'agilità di pensiero che serve come il pane in un momento di gravissima crisi economica.
Lei, signor sindaco, ha ancora più di tre anni di legislatura davanti a sé. Faccia tesoro degli errori fin qui compiuti, che non sono pochi, e applichi dove può un po' di buon senso. Guardi, le parlo brevemente del Poetto, ma solo a titolo esplicativo e non per tediarla: lei ha ragione quando dice che bisogna metter fine all'anarchia gestionale che dura da decenni. Ma, santa pace, in attesa che questo benedetto Pul veda finalmente la luce, perché smontare e rimontare quei baretti come fossero costruzioni Lego? Perchè mettere sul lastrico un centinaio di famiglie senza una vera ragione?
Signor sindaco, la smetta di sentirsi accerchiato. Si sintonizzi con il sentire comune della gente. Si fidi di più della coalizione che la sostiene. Vedrà che le cose andranno meglio. E magari le tornerà anche il sorriso.
Massimo Crivelli